Un nuovo studio suggerisce che l’anoressia nervosa, un disturbo alimentare che colpisce milioni di persone nel mondo, è associata alla tendenza ad essere mattinieri, a differenza di molti altri disturbi che tendono a riguardare persone con ritmo notturno come la depressione, il disturbo da alimentazione incontrollata e la schizofrenia.
La ricerca è stata condotta dal Massachusetts General Hospital (MGH) in collaborazione con l’University College di Londra e rivela collegamenti sorprendenti tra l’anoressia e il cronotipo mattutino, sfatando l’idea comune che i disturbi alimentari siano associati prevalentemente a ritmi notturni. Inoltre, lo studio mette in luce una correlazione significativa tra l’anoressia e l’insonnia, aprendo nuove prospettive sulla comprensione e il trattamento di questo complesso disturbo.
Contrariamente a molti altri disturbi psichiatrici, come la depressione e la schizofrenia, che spesso coinvolgono individui con ritmo notturno, l’anoressia sembra essere associata alla tendenza ad essere mattinieri. Questa scoperta apre nuove prospettive sulla comprensione del legame tra il nostro orologio biologico interno e i disturbi alimentari. Gli scienziati hanno identificato geni associati all’anoressia che mostrano una connessione significativa con il cronotipo mattutino, indicando che la propensione a svegliarsi presto potrebbe aumentare il rischio di sviluppare l’anoressia e viceversa.
Oltre al collegamento con il cronotipo mattutino, lo studio ha anche evidenziato una correlazione tra l’anoressia nervosa e il rischio di insonnia. Utilizzando dati genetici dalla biobanca del Mass General Brigham, i ricercatori hanno scoperto che maggiore è il rischio di anoressia, maggiore è il rischio di sviluppare disturbi del sonno. Questa scoperta getta nuova luce sulla complessità della relazione tra i disturbi alimentari e i pattern di sonno, offrendo spunti preziosi per futuri sviluppi nella ricerca e nei trattamenti.
Attualmente, i trattamenti per l’anoressia sono limitati, e i tassi di ricaduta raggiungono fino al 52%. Comprendere la connessione genetica tra l’anoressia, il cronotipo mattutino e l’insonnia potrebbe aprire nuove strade per sviluppare terapie più mirate e efficaci. Con una migliore comprensione dei fattori genetici alla base di questi disturbi, la ricerca potrebbe guidare verso approcci più personalizzati e mirati, migliorando così le prospettive di trattamento per coloro che lottano con l’anoressia.
La strada verso trattamenti più efficaci è ancora lunga, ma queste scoperte rappresentano un passo significativo nella comprensione e nell’affrontare l’anoressia e i suoi legami con il nostro orologio biologico interno.
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