Scoperto perché lo stress può far venire il mal di pancia: una ricerca sulla rivista Cell, infatti, ha identificato un meccanismo biologico che lega lo stress psicologico a un quadro di infiammazione intestinale.
Questa scoperta potrebbe migliorare i trattamenti per le patologie gastrointestinali croniche come la malattia infiammatoria intestinale (IBD). Lo studio è stato condotto da Christoph Thaiss dell’Università della Pennsylvania analizzando in un primo momento topi con sintomi simili all’IBD.
Lo stress fa venire il mal di pancia, la ricerca
Per una settimana, i ricercatori hanno collocato otto animali all’interno di piccoli tubi per 3 ore al giorno per indurre stress. Hanno poi trattato i topi con un irritante chimico per sette giorni per provocare i sintomi dell’IBD.
Poi tre topi hanno ricevuto un farmaco per bloccare il rilascio degli ormoni dello stress (glucocorticoidi) da parte del cervello. I ricercatori hanno poi eseguito una colonscopia sui topi e hanno valutato l’infiammazione intestinale e il danno intestinale tra 0 e 15, con punteggi più alti che indicavano risultati peggiori. I topi a cui è stato somministrato il farmaco avevano in media un punteggio di circa 5, mentre quelli senza farmaco avevano un punteggio leggermente inferiore a 15, il che indica che i glucocorticoidi sono importanti per l’infiammazione intestinale indotta dallo stress.
I ricercatori hanno poi scoperto che i topi con glucocorticoidi persistentemente elevati presentano un’attività maggiore dei geni pro-infiammatori. L’analisi genetica ha anche rivelato che lo stress altera i neuroni dell’intestino, necessari per guidare la motilità intestinale”, spiega Thaiss.
I risultati
L’équipe ha convalidato questi risultati in 63 persone con IBD, raccogliendo e analizzando geneticamente campioni di tessuto dal colon di ognuno. I partecipanti hanno anche compilato un questionario di valutazione dello stress. Le persone più stressate presentavano maggiori danni intestinali e un aumento maggiore dei marcatori infiammatori, simili a quelli osservati nei topi.
La scoperta apre alla messa a punto di nuovi trattamenti per il colon irritabile, che tengano conto anche delle condizioni di stress della persona.