Covid, le nuove varianti spingono l’aumento dei casi in tutta Europa. Verso altri vaccini

È una situazione complessa e incerta, quella che in molti Paesi vede un aumento dei casi di Covid legati alla circolazione nuove varianti. È un aumento atteso anche in Europa e che in Gran Bretagna si sta già annunciando, ma secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie è “improbabile” che si possano raggiungere livelli simili ai picchi osservati in passato. Di sicuro è opportuno vaccinarsi, soprattutto per anziani e fragili e la nuova campagna di vaccinazioni è stata annunciata recentemente anche in Italia, da una circolare del ministero della Salute. In Usa come in Europa, si attende l’autorizzazione per i nuovi vaccini, mirati alle varianti in circolazione.

Le nuove varianti Covid

Sono soprattutto due, attualmente, le varianti considerate le principali responsabili dell’aumento dei casi di Covid-19, ed entrambe sono fra le ultime arrivate della grande famiglia Omicron. La prima è EG.5, o Eris, indicata come la responsabile del recente aumento dei casi osservato in Gran Bretagna a partire da luglio, tanto che alcuni esperti britannici, come Christina Pagel dell’University College London, ritengono che ci siano i presupposti per una nuova ondata. La seconda variante fa parte della famiglia XBB.1.5, detta Kraken.

All’inizio di luglio aveva cominciato a defilarsi, ma ora è comparsa una mutazione nell’amminoacido F456L che rende la trasmissione più facile, al punto che l’Ecdc ha deciso di classificare le versioni del virus che hanno questa mutazione come Variante di interesse. Ci sono poi elementi sufficienti per prevedere un aumento dei casi in Europa sotto la spinta di questa variante, dice l’Ecdc, anche se risultano “improbabili” i picchi finora osservati durante la pandemia.

Il Covid in Italia

In Italia, il ministero della Salute ha annunciato una nuova flash survey delle varianti del virus Sars-CoV-2 in circolazione, da condurre sui campioni di virus prelevati dal 21 al 27 agosto. Prosegue così il monitoraggio dell’andamento epidemiologico, “pur in una situazione di assoluta tranquillità”, senza “nessun allarmismo ma anche nessuna sottovalutazione”, osserva il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero, Francesco Vaia, commentando in una nota i dati più recenti sull’epidemia in Italia, che nell’ultima settimana vedono una riduzione del 4,4% dei casi positivi e del 16,4% dei decessi, mentre il tasso di positività segna un aumento dell’1,3%.

I nuovi vaccini

È alla luce di questo quadro che si prepara la nuova campagna di vaccinazione prevista in autunno. Secondo la circolare del ministero della Salute, la vaccinazione anti Covid-19 “sarà concomitante con quella contro l’influenza stagionale” e basata su vaccini a Rna messaggero e proteici, aggiornati contro la variante Xbb.1.5″. L’approvazione dei nuovi vaccini da parte dell’Agenzia Europea dei Medicinali, e poi dall’Agenzia Italiana del Farmaco, è attesa tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, e i vaccini dovrebbero essere disponibili in ottobre. Negli Stati Uniti, dove casi e ricoveri stanno aumentando sotto la spinta della variante EG.5, i nuovi vaccini prodotti dalle aziende Pfizer e Moderna sono attesi entro settembre.

Una campagna vaccinale opportuna, secondo la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, e che aiuterà a evitare morti e forme gravi della malattia, proteggendo anziani e fragili. “L’attuale stato epidemiologico internazionale mostra la circolazione di nuove varianti di Omicron che stanno determinando un aumento dei casi in diversi Paesi, che richiede pertanto la massima attenzione per valutare l’andamento futuro”, osserva la Simit. “In Italia – prosegue – si sta verificando un incremento del numero dei casi e persistono circa dieci decessi ogni giorno, cifra tutt’altro che trascurabile. Ci troviamo pertanto di fronte a una situazione epidemiologica complessa”.

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Alessandro Avico