L’aumento delle malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson è diventato una preoccupazione globale. Con il prolungarsi della vita media, cresce anche il numero di persone affette da queste patologie. Tuttavia, nuovi studi indicano che non solo il peso in eccesso, ma anche la distribuzione del grasso corporeo, può influenzare significativamente il rischio di sviluppare queste condizioni.
Uno studio recente ha scoperto che il grasso accumulato nella pancia e nella parte superiore del braccio può aumentare il rischio di sviluppare demenza e Parkinson. La ricerca, basata sui dati della UK Biobank e pubblicata su Neurology, la rivista medica dell’American Academy of Neurology, offre nuove intuizioni su come migliorare la composizione corporea possa aiutare a ridurre questi rischi.
Gli studi hanno a lungo suggerito che le persone obese hanno un rischio maggiore di sviluppare l’Alzheimer e il Parkinson. Ora, la nuova ricerca sottolinea l’importanza della distribuzione del grasso corporeo. L’analisi dei dati di oltre 412.000 persone ha rivelato che alti livelli di grasso addominale e nella parte superiore del braccio sono associati a un rischio aumentato di queste malattie.
I partecipanti allo studio, con un’età media di 56 anni all’inizio e seguiti per circa nove anni, hanno fornito dati dettagliati sulla loro composizione corporea. Durante questo periodo, oltre 8.200 di loro hanno sviluppato malattie neurodegenerative. La diagnosi più comune è stata l’Alzheimer, seguita da altre forme di demenza e dal morbo di Parkinson.
Il grasso addominale, noto anche come obesità centrale, è da tempo collegato a un aumento del rischio di varie malattie croniche, incluse le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2. Ora, la ricerca estende questa connessione alle malattie neurodegenerative. Gli scienziati ritengono che il grasso addominale possa contribuire all’infiammazione cronica e alla resistenza all’insulina, due fattori che possono danneggiare il cervello e aumentare il rischio di demenza e Parkinson.
La distribuzione del grasso nella parte superiore del braccio, meno discussa rispetto all’obesità centrale, è anch’essa significativa. Il grasso corporeo in questa area può indicare una composizione corporea generale meno sana, che comprende una maggiore percentuale di grasso rispetto alla massa muscolare. Questo tipo di distribuzione del grasso potrebbe influenzare negativamente la salute metabolica e cardiovascolare, aumentando indirettamente il rischio di malattie neurodegenerative.
Un altro risultato interessante dello studio è che una maggiore massa muscolare e una distribuzione del grasso predominante nelle gambe sono associate a un rischio ridotto di demenza e Parkinson. La massa muscolare può migliorare la funzione mitocondriale, ridurre l’infiammazione e migliorare la salute vascolare, tutti fattori che possono proteggere il cervello dall’invecchiamento patologico.
Questi risultati hanno importanti implicazioni per la salute pubblica. Promuovere una migliore composizione corporea attraverso la dieta, l’esercizio fisico e altri interventi potrebbe diventare una strategia chiave per prevenire le malattie neurodegenerative. La riduzione del grasso addominale e la promozione della massa muscolare potrebbero essere particolarmente efficaci.
L’aumento della durata della vita contribuisce in parte all’aumento delle malattie neurodegenerative, ma fattori come l’obesità e la mancanza di attività fisica giocano un ruolo cruciale. Pertanto, mantenere un peso sano e un livello adeguato di attività fisica può ridurre significativamente il rischio di queste malattie.
Sebbene i risultati dello studio siano significativi, è importante notare che la ricerca è osservazionale e include principalmente partecipanti bianchi, limitando la generalizzabilità dei risultati. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio il collegamento tra composizione corporea e rischio di malattie neurodegenerative in diverse popolazioni.
Inoltre, mentre lo studio suggerisce una correlazione tra la distribuzione del grasso corporeo e il rischio di demenza e Parkinson, non può stabilire una causalità diretta. Potrebbero esserci fattori confondenti che non sono stati completamente considerati.