Una pillola da assumere solo per 14 giorni ed il cui effetto è visibile già a 72 ore dalla somministrazione contro la depressione da post partum. L’autorità statunitense per i farmaci, la Fda, ha dato il via libera al primo farmaco orale contro la depressione post partum, patologia che in Usa colpisce ogni anno circa mezzo milione di donne e che in Italia interesse il 10% delle partorienti, con conseguenze che possono essere anche molto gravi.
Il nuovo farmaco (zuranolone), di Sage Therapeutics Laboratories, è “il primo farmaco orale a essere indicato per il trattamento della depressione post partum negli adulti”, ha affermato l’Fda in un comunicato. Shock fisico e psicologico che può durare diversi mesi, la depressione post partum è una “situazione grave e potenzialmente fatale durante la quale le donne provano tristezza, un senso di colpa e di inutilità – ricorda Tiffany Farchione, responsabile Psichiatria presso l’Fda -. Avere accesso a farmaci per via orale sarà un’opzione vantaggiosa per molte di queste donne che hanno a che fare con sentimenti estremi e talvolta anche pericolosi per la vita”.
Secondo due studi in doppio cieco citati dall’Fda, i pazienti che hanno ricevuto il nuovo farmaco “hanno mostrato miglioramenti molto superiori nei loro sintomi rispetto a quelli del gruppo placebo”. Le autorità raccomandano di assumere una compressa da 50 mg ogni notte per 14 giorni. Il prezzo non è stato reso noto.
Il nuovo farmaco orale rappresenta “un’importante novità ed un importante strumento di intervento, con aspetti innovativi quali la rapidità d’azione, ma dovrà essere ancora valutato dall’Agenzia europea dei medicinali Ema e dovrà essere prodotta una ulteriore documentazione scientifica al di là degli interessanti studi già pubblicati”, afferma all’ANSA la presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Emi Bondi. Questo, spiega Bondi, “è un farmaco a base di ormoni e l’ipotesi che gli ormoni potessero agire sulla depressione è presente da diversi anni, e già nel 2019 la Fda aveva approvato un altro farmaco, sempre un derivato del progesterone, che però andava somministrato via endovena ed aveva un costo notevole, pur avendo dimostrato la sua efficacia. Progressivamente il suo uso è stato quindi ridotto”.
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