Il farmaco per il trattamento del diabete di tipo 2 semaglutide potrebbe essere efficace anche nel diabete di tipo 1 e, se somministrato precocemente, potrebbe evitare il ricorso all’insulina in almeno una parte dei malati. È il dato che arriva da una sperimentazione condotta alla State University of New York at Buffalo (Usa) e pubblicata sul New England Journal of Medicine.
Semaglutide è un antidiabetico appartenente alla classe degli agonisti del recettore GLP-1. Più di recente è stato approvato anche come farmaco per la perdita di peso nelle persone obese. È questo utilizzo che lo ha reso particolarmente noto.
Il farmaco è sembrato il candidato ideale ai ricercatori americani che da anni esplorano la possibilità di usare medicinali ideati per il diabete di tipo 2 anche nei pazienti con diabete di tipo 1, patologia che ha origine diversa e il cui unico trattamento è oggi l’insulina. “Abbiamo scoperto che una percentuale significativa di questi diabetici ha ancora una riserva di insulina nelle cellule beta del pancreas”, spiega in una nota il coordinatore dello studio Paresh Dandona, secondo cui semaglutide potrebbe mantenere in moto questa riserva.
I primi test sembrano confermarlo. I 10 pazienti coinvolti nella sperimentazione hanno ricevuto subito dopo la diagnosi sia semaglutide sia il trattamento convenzionale con l’insulina, che, tuttavia, nel tempo è stata progressivamente ridotta.
Nell’arco di pochi mesi tutti i pazienti hanno potuto rinunciare all’insulina ai pasti e 7 su 10 anche a quella basale. Questi risultati sono stati osservati per un anno. La scoperta ha ora bisogno di essere replicata in un numero più alto di pazienti e per periodi più lunghi. Tuttavia, se fosse confermata “potrebbe essere il più impressionante cambiamento nel trattamento del diabete di tipo 1 dalla scoperta dell’insulina nel 1921”, conclude Dandona.
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