La lotta contro il diabete di tipo 2 rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica globale. Tuttavia, nuove scoperte indicano che una dieta sana può giocare un ruolo cruciale nella riduzione del rischio di sviluppare il diabete, indipendentemente dalla predisposizione genetica. Recenti studi condotti in Finlandia suggeriscono che adottare abitudini alimentari sane potrebbe abbassare i livelli di glucosio nel sangue e mitigare il rischio di diabete di tipo 2, anche in individui geneticamente predisposti.
Uno studio pubblicato recentemente dai ricercatori dell’Università della Finlandia orientale ha esaminato l’impatto della dieta sulla glicemia e sul rischio di diabete di tipo 2. Questo studio, basato sui dati della coorte Metabolic Syndrome in Men (METSIM), ha coinvolto quasi 1.600 uomini di età compresa tra 51 e 85 anni che non avevano il diabete di tipo 2. I partecipanti hanno completato un questionario sulla frequenza alimentare e sono stati sottoposti a un test di tolleranza al glucosio orale.
I risultati hanno mostrato che seguire una dieta sana era associato a livelli più bassi di glucosio nel sangue e a un rischio ridotto di diabete di tipo 2, indipendentemente dai fattori genetici. Quindi, le scelte alimentari possono influenzare positivamente la salute metabolica anche in presenza di una predisposizione genetica al diabete.
I ricercatori hanno identificato due modelli dietetici distinti: uno sano e uno malsano. La dieta sana includeva alimenti come verdure, frutta, pesce, pollame, cereali integrali, yogurt non zuccherato e magro, e patate. Al contrario, la dieta malsana era ricca di cibi come patate fritte, carni lavorate, dolci, cereali raffinati, latticini ricchi di grassi e pasti pronti.
L’analisi ha rivelato che coloro che seguivano una dieta sana avevano livelli di glucosio nel sangue significativamente più bassi rispetto a quelli che seguivano una dieta malsana. Inoltre, il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 era inferiore nei partecipanti che consumavano alimenti sani, indipendentemente dalla loro predisposizione genetica.
Secondo Sebnem Unluisler, ingegnere genetico e responsabile della longevità presso il London Regenerative Institute, lo studio offre una visione ottimistica sugli effetti della dieta sulla predisposizione genetica al diabete di tipo 2. Unluisler sottolinea che, sebbene lo studio presenti alcuni limiti, come la mancanza di diversità etnica tra i partecipanti, esso evidenzia l’importanza di adottare abitudini alimentari sane per ridurre il rischio di diabete.
Melanie Murphy Richter, nutrizionista dietista registrata e direttrice delle comunicazioni per la società di nutrizione Prolon, aggiunge che il diabete di tipo 2 può spesso essere prevenuto o gestito attraverso modifiche allo stile di vita e alla dieta. Richter sostiene che promuovere stili di vita sani e affrontare i fattori ambientali può mitigare il rischio di diabete e migliorare significativamente i risultati in termini di salute pubblica.
Il diabete di tipo 2 è la forma più comune di diabete e può essere gestito con dieta, esercizio fisico e farmaci. I fattori di rischio per questa malattia possono essere suddivisi in due categorie: modificabili e non modificabili.
Fattori di rischio non modificabili:
Fattori di rischio modificabili:
Mentre alcuni fattori di rischio possono essere ereditarie, modificare le abitudini alimentari e lo stile di vita può ridurre significativamente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Richter spiega che prima degli anni ’60, il diabete di tipo 2 non era così comune. Tuttavia, la produzione di massa di alimenti trasformati ha avuto un enorme impatto sui tassi globali della malattia. Le diete ricche di zuccheri raffinati, alimenti trasformati e proteine animali sono state collegate a tassi più elevati di obesità e diabete di tipo 2. Questo fenomeno è stato osservato anche in paesi come Messico, Cina e India, che hanno iniziato ad adottare stili alimentari occidentali.
I risultati dello studio finlandese supportano l’idea che il diabete di tipo 2 è principalmente influenzato da scelte dietetiche e di stile di vita. È fondamentale che le abitudini alimentari sane siano trasmesse di generazione in generazione.
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