(foto d'archivio Ansa)
Riducono l’alimentazione fino a saltare i pasti o al contrario presentano abbuffate compulsive, contano ossessivamente le calorie, si pesano e si specchiano continuamente, eccedono con l’attività fisica, cambiano umore e riducono il contatto con il mondo esterno: sono solo alcuni dei principali campanelli d’allarme che manifesta chi soffre dei disturbi alimentari come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata.
Un problema di salute pubblica in aumento e con un esordio sempre più precoce, soprattutto tra i giovanissimi, le ragazze in particolare, tra i 12 e i 17 anni. Ad evidenziarlo è la Sinpia, Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro i disturbi del comportamento alimentare, che si celebra il 15 marzo. “E’ un mondo complesso quello dei disturbi del comportamento alimentare – dichiara Elisa Fazzi, presidente Sinpia e Direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza agli Spedali Civili e Università di Brescia – e negli anni più recenti abbiamo osservato un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza, tanto che non riguarda più soltanto gli adolescenti, ma anche bambine e bambini in età prepuberale, con conseguenze più gravi sul corpo e sulla mente”.
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