I vaccini non sono pericolosi, le autopsie risolvono le paure dei no vax: solo un vaccinato su 20 milioni è morto per colpa del siero.
Si parte da un articolo di un anno fa intitolato “Cosa mostrano le autopsie dei vaccinati (con vaccini Covid)”. Vi si affrontava la questione delle morti da vaccino mRNA, analizzando dati desunti da 55 articoli del 2021 ricercati su PubMed. È un database di letteratura biomedica.
A un anno di distanza, con le medesime parole chiave, su PubMed si sono trovati 123 articoli che affrontano la questione. Un dato che, preso singolarmente, conferma la continua attenzione della comunità scientifica e delle persone in generale sulla necessità di capire cosa significa parlare di sicurezza dei vaccini Covid-19. Il dibattito ha visto contrapporsi due schieramenti opposti e decisamente manichei.
Nell’ultimo articolo, consultando 10 documenti autoptici pubblici, sono descritti i risultati concernenti 33 casi di decessi post-vaccino-Covid. Le autopsie hanno confermato che 19 di questi avvenuti poco dopo la vaccinazione non sono riconducibili all’infezione da SARS-CoV-2. Per gli altri le cause delle morti sono per lo più il risultato di una trombocitopenia (VITT) indotta dal vaccino sul DNA o a preesistenti patologie cardiovascolari.
È bene tenere presento, comunque, che gli studi autoptici riguardano un numero limitato di casi e questo tutto sommato va a favore dei vaccini. Sovente le autopsie sono richieste dai pubblici ministeri a fronte di una morte giudicata sospetta considerata la vicinanza alla somministrazione del vaccino.
Per esempio, nello studio di Schneider, 18 casi su 873 decessi sono stati segnalati al sistema di sorveglianza tedesco al 31 maggio 2021 e dunque sottoposti ad autopsia per volontà del Pubblico Ministero. Solo due mostravano prove convincenti che individuavano la causa del decesso nel vaccino a DNA di AstraZeneca. A quella data, in Germania un totale di 36,1 milioni di persone era stato completamente o parzialmente vaccinato. Dunque gli 873 decessi post-vaccino rappresentavano lo 0,0024% della popolazione vaccinata e le 18 morti sospette post-vaccino solo lo 0,0000499% della popolazione oggetto di studio.
Dati che anche, con il contributo di Schneider, confermano che le morti post vaccino sono molto rare.
La seconda parte dello studio ha trattato i restanti 68 articoli dei 123 ricavati da PubMed al 25 novembre 2022.
I casi esaminati sono stati:
La maggior parte dei lavori autoptici pubblicati nella Parte II riguarda il vaccino a mRNA piuttosto che il vaccino a DNA osservato nella Parte I. L’autore dell’articolo spiega che questo maggiore interesse nell’ultimo anno per il vaccino a mRNA piuttosto che a DNA potrebbe essere collegato proprio alla VITT e agli altri rischi, più conosciuti, collegati a quest’ultimo.
Un rischio noto, invece, del vaccino a base di mRNA come causa di decesso è la miocardite che riguarda particolarmente i maschi più giovani.
Nonostante la sua riconosciuta rarità, dall’esame dei documenti autoptici emerge la possibilità che il vaccino a base di mRNA induca una miocardite fulminante, soprattutto nelle persone anziane. Anche in questo caso, però, la miocardite si è registrata raramente ovvero in soli 10 dei 104 decessi post vaccino a mRNA e, dunque, 1 su 10 morti sospette post-vaccino.
Sulla base di quanto analizzato nella Parte I dello studio, le morti sospette post-vaccino riguardano <0,00005% della popolazione vaccinata. Estrapolando questi numeri, dunque, si può affermare che la miocardite fulminante fatale post-vaccino colpisce 1 su 20.000.000 della popolazione vaccinata.
In parole più comprensibili questo significa che 9 morti sospette su 10 per vaccino post-mRNA non erano o è improbabile che siano state causate dal vaccino. Questo conferma un elemento chiave della Parte I e cioè che la maggior parte delle morti non erano dovute al vaccino ma ad altre patologie. Dunque solo 1 su 10 morti sospette (cioè 1 su 20.000.000 di individui vaccinati) può essere collegata alla somministrazione del vaccino.