Uno studio pubblicato su Stroke, la rivista scientifica dell’American Stroke Association, ha rivelato che le donne che sono in sovrappeso o obese all’età di 14 o 31 anni hanno un rischio maggiore di ictus ischemico prima dei 55 anni. I ricercatori hanno condotto un’analisi a lungo termine utilizzando i dati della Northern Finland Birth Cohort 1966, che ha arruolato oltre 12.000 donne incinte provenienti da due province settentrionali della Finlandia e ha seguito più di 10.000 della loro prole.
I partecipanti sono stati seguiti fin dalla nascita e le loro informazioni sanitarie sono state utilizzate in molteplici studi di ricerca. La valutazione si è concentrata su un periodo di 40 anni, dal 1980 al 2020, coinvolgendo 10.491 persone di circa 50 anni, il 49% delle quali erano donne. Gli scienziati hanno misurato l’indice di massa corporea (BMI) all’età di 14 e 31 anni, classificando i partecipanti come sovrappeso o obesi. I dati di follow-up hanno coperto dalla nascita fino a un ictus iniziale, alla morte, al trasferimento all’estero o alla fine del 2020.
I risultati dello studio sono stati significativi. Le donne classificate come obese all’età di 14 anni avevano l’87% in più di probabilità di avere un ictus precoce o un mini-ictus causato da coaguli rispetto a quelle con un peso adeguato. Per le donne obese all’età di 31 anni, il rischio di ictus ischemico era del 167% superiore rispetto a quelle con un peso normale. Inoltre, le donne obese a 31 anni avevano un rischio di ictus emorragico quasi 3,5 volte maggiore rispetto a quelle con peso adeguato. Gli uomini obesi all’età di 31 anni, invece, avevano un rischio 5,5 volte maggiore di ictus emorragico.
Una scoperta interessante dello studio è che gli uomini in sovrappeso o obesi all’età di 14 o 31 anni non presentavano un aumento del rischio di ictus causato da coaguli. Questo suggerisce una differenza significativa tra i sessi riguardo agli effetti del sovrappeso e dell’obesità sul rischio di ictus. Mentre il sovrappeso sembra avere un impatto maggiore sul rischio di ictus ischemico nelle donne, gli uomini sembrano essere più a rischio di ictus emorragico quando obesi in età adulta.
Un altro aspetto rilevante dello studio è che la perdita di peso dopo l’adolescenza non sembra eliminare completamente il rischio aumentato di ictus. Questo implica che il peso durante l’adolescenza e la giovane età adulta ha un impatto duraturo sulla salute cardiovascolare. Le donne che avevano un eccesso di peso all’età di 14 o 31 anni continuavano ad avere un rischio maggiore di ictus prima dei 55 anni, anche se riuscivano a perdere peso successivamente.
I risultati di questa ricerca suggeriscono che è cruciale monitorare e gestire il peso fin dall’adolescenza per prevenire complicazioni cardiovascolari in età adulta. Gli operatori sanitari dovrebbero incoraggiare una dieta sana e l’attività fisica fin dalla tenera età per ridurre il rischio di ictus. Promuovere stili di vita sani tra adolescenti e giovani adulti potrebbe essere una strategia efficace per prevenire gli ictus in futuro.
Il dottor José Morales, neurologo vascolare e chirurgo neurointerventistico presso il Pacific Neuroscience Institute in California, ha sottolineato la necessità di ulteriori studi per validare questi risultati e chiarire i meccanismi d’azione che potrebbero spiegare questa associazione. Il dottor Larry Goldstein, professore al Kentucky Neuroscience Institute, ha aggiunto che, sebbene lo studio fornisca ulteriori prove di un’associazione tra sovrappeso/obesità e ictus nei giovani adulti, è necessario dimostrare che la riduzione del sovrappeso/obesità nelle popolazioni più giovani si tradurrebbe in tassi di ictus più bassi.
Le donne hanno un rischio maggiore di ictus e hanno esiti peggiori rispetto agli uomini. Secondo una recensione pubblicata sul Journal of Stroke nel 2023, le donne con eccesso di peso all’età di 14 e 31 anni presentano una maggiore incidenza di ictus rispetto agli uomini. Tuttavia, gli uomini tendono ad avere più ictus emorragici, mentre le donne hanno più ictus ischemici, indipendentemente dall’obesità. Questi dati sottolineano l’importanza di un approccio personalizzato alla prevenzione e al trattamento dell’ictus, considerando le differenze di genere.
Oltre ai fattori di rischio comuni, come l’ipertensione, l’iperlipidemia, il diabete, il fumo e la fibrillazione atriale, ci sono una serie di fattori di rischio esclusivi per le donne. Questi includono i livelli di estrogeni, l’uso di contraccettivi orali, la menopausa precoce, l’emicrania con aura e le complicanze della gravidanza come la preeclampsia e il diabete gestazionale. Questi fattori possono aumentare significativamente il rischio di ictus nelle donne e devono essere presi in considerazione nella gestione del peso e nella prevenzione degli ictus.
L’American Heart Association sostiene che la maggior parte degli ictus è prevenibile attraverso cambiamenti sani nello stile di vita. Smettere di fumare, diventare fisicamente attivi, controllare la pressione sanguigna e seguire una dieta sana sono fondamentali. Gli esperti consigliano di iniziare queste abitudini il prima possibile per ridurre il rischio di ictus. Nonostante i risultati dello studio suggeriscano che i cambiamenti dello stile di vita da soli potrebbero non eliminare completamente il rischio aumentato di ictus, è importante non sottovalutare il potere della prevenzione primaria.
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