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Il sonno pulisce il cervello dalle tossine? Uno studio smonta la teoria

Il sonno è una funzione essenziale per la salute umana. Sebbene sia noto che il sonno è cruciale per il riposo e il recupero del corpo, esistono numerose teorie sui benefici specifici che esso offre, in particolare per il cervello. Una delle teorie più accettate è che durante il sonno, il cervello si pulisca dalle tossine e dai detriti metabolitici. Tuttavia, un nuovo studio sui topi sta mettendo in discussione questa ipotesi, suggerendo che la pulizia del cervello potrebbe avvenire in modo più efficace durante la veglia. 

Sonno e pulizia del cervello, gli studi

La teoria del sistema glinfatico è stata proposta per spiegare come il cervello si pulisce dalle tossine. Secondo questa teoria, durante il sonno, il liquido cerebrospinale (CSF) scorre attraverso il cervello, rimuovendo le tossine accumulate durante il giorno. Questo processo è stato paragonato al sistema linfatico del resto del corpo, da cui deriva il nome “glinfatico”.

Nuovi dati che sfidano questa teoria

Un recente studio pubblicato su Nature Neuroscience ha portato nuovi dati che sfidano questa teoria. I ricercatori hanno osservato il comportamento del colorante fluorescente – utilizzato come sostituto delle tossine e dei metaboliti – nel cervello dei topi durante il sonno, la veglia e l’anestesia. I risultati hanno mostrato che il 30% in meno di colorante veniva eliminato dal cervello dei topi durante il sonno rispetto a quando erano svegli. Durante l’anestesia, veniva eliminato il 50% in meno del colorante. Questi risultati suggeriscono che il cervello potrebbe essere più efficiente nella pulizia delle tossine durante la veglia piuttosto che durante il sonno.

Implicazioni per la salute

La mancanza di sonno sufficiente è stata a lungo associata a un aumento del rischio di demenza e Alzheimer. Tuttavia, i risultati di questo studio suggeriscono che la pulizia del cervello durante il sonno potrebbe non essere la spiegazione principale per questa connessione. Jonathan Cedernaes, un ricercatore specializzato nel sonno e nel metabolismo circadiano, ha sottolineato che, sebbene il sonno sia associato a un rischio ridotto di neurodegenerazione, potrebbero esserci altri meccanismi riparatori coinvolti.

Effetti della privazione del sonno

L’interruzione del sonno può avere gravi effetti sulla salute umana, compresi problemi cognitivi e un aumento del rischio di malattie croniche. Tuttavia, questo nuovo studio suggerisce che la mancanza di pulizia delle tossine durante il sonno potrebbe non essere il principale fattore di questi effetti. Altri meccanismi, come il consolidamento della memoria e la regolazione delle proteine associate alla neurodegenerazione, potrebbero essere più influenti.

Dettagli dello studio

I ricercatori hanno utilizzato topi per studiare la pulizia delle tossine dal cervello. Hanno iniettato un colorante fluorescente nei ventricoli del cervello dei topi e hanno osservato la velocità con cui il colorante si spostava in diverse regioni cerebrali. Questo ha permesso di misurare il grado in cui il colorante veniva eliminato dal cervello durante diversi stati: veglia, sonno e anestesia.

I risultati hanno mostrato che durante la veglia, i topi eliminavano più rapidamente il colorante fluorescente dal cervello rispetto a quando dormivano o erano anestetizzati. Questo suggerisce che l’attività neuronale durante la veglia potrebbe facilitare la pulizia delle tossine in modo più efficiente rispetto al sonno.

Sebbene i risultati siano interessanti, ci sono diverse limitazioni da considerare. Lo studio è stato condotto sui topi, quindi non è chiaro come questi risultati si traducano negli esseri umani. Inoltre, i ricercatori hanno utilizzato un colorante con molecole piccole, e un colorante con molecole più grandi potrebbe produrre risultati diversi. È anche importante notare che i topi sono stati privati del sonno prima dell’esperimento, il che potrebbe aver influenzato i risultati.

Quindi sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati negli esseri umani. Saranno necessari studi di follow-up per esplorare come diversi stati di veglia e sonno influenzano la pulizia del cervello e quali meccanismi sono coinvolti.

La pulizia del cervello: sonno vs veglia

Una delle ipotesi principali per spiegare i risultati dello studio è che l’attività neuronale durante la veglia facilita la pulizia delle tossine. Durante la veglia, il cervello è altamente attivo, e questo potrebbe aiutare a spostare e rimuovere le tossine più efficacemente. Al contrario, durante il sonno, l’attività neuronale è ridotta, il che potrebbe rallentare il processo di pulizia.

Jonathan Cedernaes ha suggerito che i processi biologici guidati dall’orologio interno del corpo, noti come effetti circadiani, potrebbero influenzare la pulizia del cervello. Ad esempio, ci potrebbero essere variazioni circadiane nella clearance delle tossine, il che significa che il momento della giornata potrebbe influenzare l’efficienza del processo di pulizia.

Importanza del Sonno per la salute

Una delle funzioni chiave del sonno è il consolidamento della memoria. Durante il sonno, il cervello organizza e immagazzina le informazioni raccolte durante il giorno. Questo processo è cruciale per l’apprendimento e la memoria a lungo termine.

Il sonno è anche importante per la regolazione delle proteine associate alla neurodegenerazione, come la beta-amiloide e la tau. Studi hanno mostrato che l’interruzione del sonno può portare a un accumulo di queste proteine, che sono implicate nella patogenesi dell’Alzheimer.

Indipendentemente dai risultati di questo studio, è chiaro che il sonno è essenziale per la salute generale. Gli esseri umani dovrebbero continuare a dare priorità a un sonno di qualità sufficiente per garantire il corretto funzionamento del cervello e del corpo. La ricerca futura potrebbe fornire ulteriori indicazioni su come ottimizzare le abitudini di sonno per migliorare la salute cerebrale.

Come ottimizzare il sonno per una migliore salute cerebrale

  1. Mantieni una routine di sonno regolare: Cerca di andare a letto e svegliarti alla stessa ora ogni giorno, anche nei fine settimana. Questo aiuta a regolare il ritmo circadiano e a migliorare la qualità del sonno.
  2. Crea un ambiente di sonno confortevole: Assicurati che la tua camera da letto sia buia, silenziosa e fresca. Utilizza tende oscuranti, tappi per le orecchie o macchine del rumore bianco se necessario.
  3. Limita l’uso di schermi prima di dormire: La luce blu emessa da telefoni, tablet e computer può interferire con la produzione di melatonina, l’ormone del sonno. Cerca di evitare l’uso di dispositivi elettronici almeno un’ora prima di coricarti.
  4. Evita caffeina e alcol prima di dormire: La caffeina può rimanere nel sistema per diverse ore, mentre l’alcol può disturbare il ciclo del sonno. Cerca di evitare il consumo di queste sostanze nel tardo pomeriggio e nella sera.
  5. Pratica tecniche di rilassamento: Attività come lo yoga, la meditazione e la respirazione profonda possono aiutare a ridurre lo stress e a preparare il corpo per il sonno.
Claudia Montanari

Nata nel 1985 a Roma. Una laurea in lettere con indirizzo moda e comunicazione, sostengo che Roberto Rossellini, lo Stedelijk Museum, Naruto e Lena Dunham mi abbiano cambiato la vita. Da più di 10 anni lavoro come society journalist per ladyblitz e blitzquotidiano occupandomi di moda, lifestyle, salute, viaggi e bellezza.

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