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Il talco è “probabilmente cancerogeno”, cosa vuol dire la nuova valutazione OMS

Il talco è stato ufficialmente classificato come “probabilmente cancerogeno” per l’essere umano dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). Questa decisione arriva dopo decenni di studi, cause legali e dibattiti sulla sicurezza di questo composto naturale. Il talco, un silicato di magnesio, è ampiamente utilizzato in vari settori industriali e cosmetici, inclusi prodotti di bellezza come cipria, fondotinta e polveri per il corpo.
Tuttavia, numerosi studi hanno fatto emergere un’associazione tra l’uso di talco e l’incidenza di cancro alle ovaie, portando alla sua recente classificazione nel Gruppo 2A della IARC, ente che fa parte del dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Talco “probabilmente cancerogeno”, cosa vuol dire

La classificazione del talco nel Gruppo 2A, insieme a sostanze come le carni rosse e il glisofato, indica che ci sono prove sufficienti per considerarlo probabilmente cancerogeno per l’uomo. Questa decisione è stata presa da un team di ricerca dell’IARC, composto da una trentina di ricercatori che hanno esaminato a fondo la letteratura scientifica disponibile. Hanno concluso che ci sono “prove limitate” che il talco possa causare il cancro alle ovaie nell’essere umano, soprattutto se utilizzato nell’area genitale o perineale. Inoltre, ci sono “prove sufficienti” che provoca il cancro negli animali sottoposti a sperimentazione, e “prove forti” che il composto presenta caratteristiche cancerogene su cellule umane in test di laboratorio.

Il talco è stato associato a vari problemi di salute nel corso degli anni. La talcosi, una malattia polmonare causata dall’inalazione di polveri di talco, è una delle condizioni mediche legate a questo composto. Tuttavia, è l’associazione con il carcinoma ovarico che ha attirato maggiormente l’attenzione della comunità scientifica e legale. Uno studio del 2013, guidato da scienziati del Brigham and Women’s Hospital di Boston, ha determinato che le donne che utilizzano regolarmente il talco sulle parti intime hanno un rischio superiore di cancro alle ovaie del 24%.

Una questione annosa

 

Una annosa questione (foto ANSA) Blitz Quotidiano

La decisione della IARC di classificare il talco come probabilmente cancerogeno arriva dopo numerosi anni di dibattiti accesi sulla sicurezza del composto. Parte del rischio sarebbe legato alla potenziale presenza di piccole concentrazioni di quarzo e amianto nella polvere di talco. L’amianto, noto cancerogeno, può contaminare il talco durante il processo di estrazione, aumentando il rischio per i consumatori. Nonostante ciò, la maggior parte degli studi analizzati dal team della IARC si è concentrata sul talco non contenente amianto, sebbene non sia stato sempre possibile escludere completamente la contaminazione.

Uno degli aspetti più preoccupanti è la difficoltà nel misurare con precisione la contaminazione del talco con amianto. L’amianto è associato a gravi patologie come il mesotelioma, un tipo di cancro che colpisce il rivestimento dei polmoni, e altre gravi condizioni respiratorie. Questa difficoltà nella misurazione ha portato a incertezze nei risultati degli studi, rendendo complicato stabilire un nesso causale diretto tra l’uso di talco e il cancro alle ovaie.

Gli studi di osservazione sull’esposizione professionale di donne nell’industria della carta hanno mostrato un aumento del tasso di cancro ovarico, tuttavia non è stato possibile escludere fattori confondenti dovuti alla co-esposizione all’amianto. Questo ha complicato ulteriormente la valutazione del rischio associato al talco. La IARC ha sottolineato che molti studi hanno dimostrato costantemente un aumento dell’incidenza del cancro ovarico nelle persone che auto-segnalano l’uso di polvere per il corpo nella regione perineale.

Nonostante la classificazione del talco come probabilmente cancerogeno, è importante notare che le prove attuali sono considerate limitate. La IARC ha deciso di inserire il talco nel Gruppo 2A proprio perché le prove disponibili, pur essendo significative, non sono ancora sufficienti per una classificazione definitiva nel Gruppo 1, che include sostanze ritenute cancerogene per l’uomo come il fumo di sigaretta e le carni lavorate. Questo indica che sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire completamente il rischio associato al talco.

La decisione della IARC avrà probabilmente un impatto significativo sull’industria cosmetica e sui regolamenti relativi all’uso del talco nei prodotti di bellezza e igiene personale. Le aziende potrebbero essere costrette a rivedere le formulazioni dei loro prodotti e a considerare alternative più sicure. Inoltre, i consumatori dovrebbero essere informati dei potenziali rischi associati all’uso di prodotti contenenti talco, in modo da poter prendere decisioni consapevoli riguardo alla loro salute e sicurezza.

La ricerca “Carcinogenicity of talc and acrylonitrile” pubblicata sulla rivista The Lancet Oncology fornisce una panoramica dettagliata delle prove scientifiche alla base della nuova classificazione del talco. Gli scienziati hanno utilizzato una vasta gamma di studi, inclusi esperimenti su animali, test di laboratorio e studi di osservazione umana, per arrivare alle loro conclusioni. Questa ricerca rappresenta un passo importante nella comprensione dei rischi associati al talco e sottolinea la necessità di ulteriori indagini per proteggere la salute pubblica.

Claudia Montanari

Nata nel 1985 a Roma. Una laurea in lettere con indirizzo moda e comunicazione, sostengo che Roberto Rossellini, lo Stedelijk Museum, Naruto e Lena Dunham mi abbiano cambiato la vita. Da più di 10 anni lavoro come society journalist per ladyblitz e blitzquotidiano occupandomi di moda, lifestyle, salute, viaggi e bellezza.

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