Influenza aviaria: quali sono i sintomi e quanto è comune il virus tra gli esseri umani?
L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) ha reso pubblica la notizia che due lavoratori del settore avicolo hanno contratto l’influenza aviaria.
Si tratta di un’infezione provocata da un virus influenzale di tipo A trasmessa da volatili selvatici come per esempio le anatre o da animali domestici, soprattutto polli e tacchini.
La trasmissione da uccello a uomo è normalmente molto rara e nel Regno Unito si è verificata poche volte, con un rischio considerato basso.
A partire dal 1997 i casi di influenza aviaria nell’uomo riguardavano persone che erano entrate in contatto, per motivi per lo più di lavoro, con animali infetti, con le loro feci o che per lavoro trattano materiale proveniente dalla lavorazione della carne a crudo come allevatori, macellai e veterinari.
Le infezioni possono presentarsi con sintomi modesti o malattia mortale legata ad estese epidemie negli animali da allevamento.
Secondo l’NHS, l’influenza aviaria nei diversi suoi ceppi è raramente infettiva per gli esseri umani e, come per l’influenza normale, si diffonde attraverso un contatto ravvicinato in quanto il virus è presente in goccioline nell’aria.
Il servizio sanitario nazionale rassicura comunque sul fatto che non si può contrarre l’infezione mangiando carne o uova cotte di un uccello infetto.
Peter Horby, professore di malattie infettive emergenti e direttore del Pandemic Sciences Centre dell’Università di Oxford, ha confermato al The Independent che la maggior parte dei virus dell’influenza aviaria non si adattano molto bene agli esseri umani. Dunque, tendono a causare solo qualche caso occasionale senza trasmissione successiva. Questo non esime dal monitorare con molta attenzione l’evolversi della malattia nei due uomini per capire come e se il virus si adatta e si diffonde.
I sintomi dell’influenza aviaria sono simili a quelli di altri tipi di influenza. Secondo l’NHS sono:
La comparsa dei sintomi può richiedere da tre a cinque giorni dopo l’infezione.
Se c’è la concreta possibilità di essere stati contagiati i primi sintomi a comparire possono essere diarrea e malessere, mal di stomaco, congiuntivite, dolore al petto e sanguinamento del naso e/o delle gengive.
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