Nel corso del 2023, l’Italia ha registrato un aumento nei casi di epatite, secondo i dati rilasciati dal Sistema di Sorveglianza sulle epatiti (Seieva) dell’Istituto Superiore di Sanità. Questo rapporto evidenzia una crescente incidenza di epatite A, B ed E, mentre l’epatite C sembra mostrare una tendenza alla diminuzione. Ciò che emerge come un dato significativo è il ruolo dei trattamenti estetici come manicure, piercing e tatuaggi nell’incremento di questi casi.
Epatite: l’aumento dei casi e le probabili cause
L’analisi dei dati rivela che nel 2023 sono stati registrati 523 nuovi casi di epatite A, B, C ed E in Italia. In particolare, la forma A ha interessato 267 individui, spesso associata al consumo di molluschi crudi o poco cotti, viaggi in zone endemiche e rapporti sessuali a rischio. 45 infezioni sono state riscontrate in bambini e adolescenti di età inferiore ai 14 anni, sollevando ulteriori preoccupazioni riguardo alla prevenzione in questa fascia di età.
Per quanto riguarda l’epatite B, sono stati notificati 153 casi, con le fonti di infezione più frequenti che includono l’esposizione a trattamenti di bellezza come manicure, piercing e tatuaggi, oltre alle cure odontoiatriche e ai comportamenti sessuali a rischio. È interessante notare che gli interventi sanitari sono diventati meno comuni come fonte di infezione.
Al contrario, l’epatite C ha mostrato una tendenza alla diminuzione con 51 casi registrati nel 2023. Tuttavia, c’è stata un’inversione di tendenza con i trattamenti estetici che emergono come la causa principale di infezione, superando l’esposizione nosocomiale e l’uso di droghe.
Infine, l’epatite E ha colpito 58 individui, con 4 casi riportati in persone provenienti da Paesi endemici. La maggior parte dei casi autoctoni è stata collegata al consumo di carne di maiale o cinghiale cruda o poco cotta.
Il ruolo dei trattamenti estetici
Tra le varie cause di epatite, i trattamenti estetici come manicure, piercing e tatuaggi emergono come un fattore significativo. Questi trattamenti, se non eseguiti correttamente con strumenti sterilizzati e in ambienti igienicamente sicuri, possono facilmente trasmettere virus come l’epatite.
L’incremento dei casi di epatite associati a questi trattamenti suggerisce la necessità di una maggiore attenzione e regolamentazione nell’industria della bellezza. È essenziale che i professionisti che offrono questi servizi siano adeguatamente addestrati sulle pratiche di sterilizzazione e igiene per ridurre al minimo il rischio di trasmissione di infezioni. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e misure preventive adeguate possiamo sperare di ridurre l’incidenza di questa malattia potenzialmente grave e migliorare la salute pubblica nel suo complesso.