tumore al colon retto tumore al colon retto

Metformina rallenta la crescita del tumore al colon retto, spiegato il meccanismo

Oltre alla sua efficacia nel controllo della glicemia, studi recenti suggeriscono che la metformina -farmaco ampiamente utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2- possa rallentare la crescita e la moltiplicazione delle cellule tumorali del colon-retto attraverso l’alterazione dei microRNA, piccole molecole di RNA che regolano l’espressione genica. 

La metformina

La metformina è il farmaco di prima scelta per il trattamento del diabete di tipo 2, una condizione caratterizzata da alti livelli di zucchero nel sangue. Questo farmaco aiuta a migliorare la sensibilità all’insulina, riduce la produzione di glucosio nel fegato e diminuisce l’assorbimento di zucchero dall’intestino. Grazie a queste proprietà, la metformina è utilizzata da milioni di persone in tutto il mondo per gestire il diabete e ridurre il rischio di complicazioni associate.

Oltre al controllo glicemico, la metformina offre numerosi altri benefici per la salute. Studi hanno dimostrato che il farmaco può aiutare a combattere l’obesità, proteggere il sistema cardiovascolare e nervoso, e persino avere effetti antietà. Inoltre, emergono sempre più prove che la metformina possiede proprietà antitumorali, rendendola un’area di grande interesse nella ricerca oncologica.

La metformina e il tumore al colon retto

Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Cancers ha esplorato le proprietà antitumorali della metformina utilizzando cellule tumorali del colon-retto. I ricercatori hanno trattato le cellule HCT116, una linea cellulare altamente aggressiva, con una dose sub-letale di metformina (2,5 mM). Attraverso l’analisi dell’RNA delle cellule trattate, hanno scoperto che la metformina alterava significativamente l’attività di alcuni microRNA (miRNA), piccole molecole di RNA che regolano l’espressione genica.

I microRNA sono brevi tratti di RNA a filamento singolo che non codificano proteine, ma regolano l’espressione genica legandosi a sequenze complementari negli mRNA target, inibendo la loro traduzione o portando alla loro degradazione. I miRNA giocano un ruolo cruciale in vari processi cellulari, inclusi lo sviluppo, la differenziazione, l’apoptosi e la proliferazione. Alterazioni nei livelli di miRNA sono state associate a numerose malattie, tra cui il cancro.

I ricercatori hanno identificato che la metformina alterava l’attività di diversi miRNA nelle cellule tumorali del colon-retto. Alcuni miRNA erano sovraregolati, il che significa che la loro attività era aumentata, mentre altri erano sottoregolati. In particolare, due miRNA sovraregolati – miR-2110 e miR-132-3p – hanno preso di mira direttamente una via di segnalazione genetica spesso interrotta nei tumori umani, rallentando così la crescita e la moltiplicazione delle cellule tumorali. Altri due miRNA – miR-222-3p e miR-589-3p – hanno preso di mira un altro percorso, che ha portato alla soppressione della crescita cellulare e al ritardo del ciclo cellulare.

Le scoperte di questo studio potrebbero avere significative implicazioni cliniche. La metformina, essendo un farmaco relativamente sicuro e a basso costo, potrebbe essere utilizzata non solo nel trattamento del diabete di tipo 2, ma anche come terapia adiuvante per il cancro del colon-retto. Il Dr. Nilesh Vora, ematologo e oncologo medico, ha sottolineato che questo nuovo meccanismo d’azione della metformina potrebbe avere implicazioni anche per altri tipi di tumore.

Il Dr. Anton Bilchik, oncologo chirurgico, ha aggiunto che l’identificazione di questo meccanismo attraverso i miRNA offre un’opportunità unica per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche mirate. Poiché i miRNA sono molecole presenti naturalmente nelle cellule e possono colpire più geni in un unico percorso, rappresentano un vantaggio significativo rispetto ad altri trattamenti contro il cancro.

Limiti dello studio 

Sebbene i risultati siano promettenti, i ricercatori avvertono che gli esperimenti sono stati condotti in vitro, utilizzando cellule isolate coltivate in un mezzo ad alto contenuto di glucosio. Queste condizioni non riproducono esattamente l’ambiente fisiologico del corpo umano. Pertanto, ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati in modelli animali e, successivamente, negli esseri umani.

I ricercatori raccomandano di ripetere gli esperimenti utilizzando cellule coltivate in terreni che rispecchiano più da vicino i livelli di nutrienti fisiologici riscontrati nei tumori. Questi studi futuri potrebbero aiutare a comprendere meglio l’efficacia della metformina come terapia antitumorale e potenzialmente portare allo sviluppo di nuove terapie basate su RNA per il trattamento del cancro.

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