Identificata in Italia una nuova variante di morbillo che può sfuggire ai test molecolari. Dallo scorso mese, nella provincia di Milano e in aree circostanti della Lombardia, sono stati già identificati 5 casi sfuggiti ai test molecolari per la diagnosi. I casi sono classificati come genotipo D8 e considerati sporadici poiché non è stato trovato alcun chiaro legame epidemiologico tra loro. Lo studio che ha portato alla scoperta dei casi è stato condotto dall’università di Milano con l’Istituto superiore di sanità ed è stato pubblicato su “Eurosurveillance”. Tre delle persone colpite dal nuovo ceppo di morbillo avevano viaggiato recentemente. Erano stati in Uzbekistan, Thailandia e Italia meridionale.
I pazienti che avevano viaggiato nel Sud Italia e in Thailandia erano infetti da ceppi caratterizzati da tre mutazioni precedentemente descritte da ricercatori svizzeri in uno studio pubblicato, sempre su “Eurosurveillance”, ad inizio febbraio. Ed era proprio partita dallo studio della ricerca svizzera la “caccia” alle mutazione da parte dell’equipe italiana che ha portato alla scoperta delle mutazioni anche in Italia. Le mutazioni si sono verificate in una parte della nucleoproteina, il bersaglio dei test rapidi comunemente utilizzati dai laboratori. Ciò ha portato, spiegano i ricercatori, ad una leggera perdita di sensibilità del test. “I nostri risultati suggeriscono ora che i virus del morbillo con le mutazioni rilevate attraverso la sorveglianza molecolare svizzera stanno già circolando in Italia” spiegano i ricercatori. Anche lo studio svizzero aveva rivelato che in un caso una persona colpita dal ceppo mutato era stato in Italia. Ora servirà aggiornare rapidamente i test circolanti proprio per rilevare tutti i ceppi circolanti.
Al di là della mutazione scoperta, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Ecdc, prevede che i casi di morbillo continueranno ad aumentare nell’Ue e nello Spazio economico europeo nei prossimi mesi a causa della copertura vaccinale non ottimale, dell’elevata probabilità di importazione da aree ad alta circolazione, e del fatto che i prossimi mesi rappresentano il picco stagionale. Nel 2023, sono stati segnalati all’Ecdc 2.361 casi, per oltre il 74% in Romania. Tra gennaio e inizio febbraio è aumentato il numero di Paesi che hanno segnalato casi di morbillo. In due Paesi sono stati segnalati sette decessi: sei in Romania e uno in Irlanda. “Nessuno dovrebbe morire di morbillo”, afferma Andrea Ammon, direttrice dell’Ecdc. “L’aumento dei casi di morbillo, una malattia altamente contagiosa ma prevenibile con il vaccino, ricorda chiaramente che tutti gli Stati membri dovrebbero massimizzare gli sforzi per raggiungere e mantenere un’elevata copertura vaccinale per tutte le malattie prevenibili con il vaccino”.