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L’anoressia è scritta nell’intestino: diverso microbiota potrebbe favorire il disturbo

L’anoressia è scritta nel microbiota intestinale, ossia quel complesso di microrganismi (batteri, virus, miceti, protozoi) che vivono all’interno dell’organo. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Microbiology le pazienti anoressiche si differenziano infatti per la composizione di tale flora.

Dal lavoro, condotto presso l’Università di Copenaghen, è anche emerso che trapiantando il microbiota intestinale di pazienti anoressiche in topi, questi acquisiscono alcuni dei tratti tipici dell’anoressia.

È dunque possibile che squilibri o modifiche nella composizione di batteri e virus intestinali possano influenzare direttamente lo sviluppo dell’anoressia nervosa. L’anoressia nervosa non riguarda semplicemente il desiderio di essere magri: è un disturbo mentale complesso che modifica il modo in cui il cervello regola l’appetito e la percezione del proprio corpo. Le persone con anoressia nervosa riducono radicalmente l’apporto calorico.

Anoressia, cosa c’è di diverso nel microbiota

Se l’anoressia è scritta a priori nel nostro organismo, allora bisogna capirne il perché e come poter affrontare la questione. Sempre dal punto di vista medico. Lo studio ha coinvolto 77 ragazze e giovani donne danesi affette da anoressia nervosa e 70 coetanee sane. Gli autori hanno scoperto che le pazienti anoressiche avevano un microbiota intestinale con una maggiore capacità di influenzare l’umore e concentrazioni più elevate di molecole che inducono sazietà rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, i pazienti con anoressia presentavano una composizione intestinale alterata e un’interazione disturbata tra virus e batteri intestinali.

Trapianto di batteri dai pazienti ai topi cambia l’appetito

Quando campioni fecali delle pazienti sono stati trapiantati in topi privi di microbiota intestinale, gli autori hanno scoperto che il microbiota intestinale riduceva l’aumento di peso degli animali e alterava l’espressione dei geni coinvolti nel controllo dell’appetito e del dispendio energetico. Gli autori concludono che il microbiota intestinale può contribuire in parte allo sviluppo dell’anoressia nervosa.

Daniela Lauria

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