Il legame tra colesterolo, trigliceridi e declino cognitivo è un tema di crescente interesse tra gli esperti, che sono sempre più convinti che ci sia un rapporto causale tra colesterolo e trigliceridi alti e malattie come Alzheimer. Eppure, la ricerca continua a offrire risultati contrastanti. Se è vero che alcuni studi suggeriscono che un eccesso di lipidi possa essere un fattore di rischio per il declino cognitivo, altri indicano un’associazione addirittura opposta, come per esempio l’ultimo, pubblicato su Neurology e condotto dall’Università di Melbourne, secondo cui, negli anziani, un elevato livello di trigliceridi potrebbe essere associato a una minore incidenza di demenza e a un più lento declino cognitivo.
Lo studio ha coinvolto oltre 18.000 persone anziane e ha rilevato che livelli elevati di trigliceridi potrebbero essere associati a una minore incidenza di demenza e a un declino cognitivo più lento. Questi risultati, tuttavia, vanno interpretati con cautela, considerando gli effetti negativi dei trigliceridi sulla salute cardiovascolare.
Gli esperti hanno esaminato i dati su un periodo di sei anni, rilevando che ad ogni raddoppio dei livelli di trigliceridi si associava a un rischio inferiore del 18% di sviluppare demenza. Inoltre, i partecipanti con livelli normali o elevati di trigliceridi hanno mostrato un rischio significativamente ridotto rispetto a quelli con livelli bassi. Tuttavia, altri studi hanno prodotto risultati contrastanti, complicando la comprensione di questo fenomeno.
Alcuni ricercatori suggeriscono che non sia tanto la presenza di livelli elevati di trigliceridi a essere protettiva, ma piuttosto l’effetto di fattori correlati, come una migliore salute generale o abitudini di vita. Altri ipotizzano che i trigliceridi stessi possano svolgere un ruolo nella protezione del cervello, poiché forniscono energia necessaria per il suo funzionamento ottimale.
Tuttavia, altri studi hanno indicato una relazione diversa tra lipidi e demenza. Ad esempio, un recente studio pubblicato su Lancet Regional Health Western Pacific ha scoperto un legame tra livelli elevati di colesterolo HDL e un aumento del rischio di demenza. Questi risultati sono in contrasto con quelli dello studio dell’Università di Melbourne, evidenziando la complessità di questo argomento.
Betsy Mills, vice direttore del programma di Aging and Alzheimer’s Prevention della Alzheimer’s Drug Discovery Foundation, ha suggerito che potrebbe essere l’interazione tra diversi lipidi a influenzare il rischio di declino cognitivo negli anziani. Al momento, tuttavia, mancano informazioni cliniche definitive su questo argomento, e i medici devono basare le loro decisioni sui singoli pazienti e sulla loro storia clinica.
Nonostante le incertezze attuali, molti esperti ritengono che il rapporto tra lipidi e salute del cervello anziano sia un campo di ricerca promettente. L’ipotesi amiloide, che attribuisce all’accumulo di proteina beta-amiloide nel cervello l’insorgenza dei sintomi clinici della demenza, è sempre meno solida, aprendo la strada a nuove teorie sulla patogenesi delle demenze.
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