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Notti calde e temperature alte sono legate a maggior rischio di ictus

Un recente studio suggerisce che le persone anziane, in particolare le donne, corrono un rischio maggiore di ictus durante le notti troppo calde. Il calore dato dalle alte temperature può interrompere il funzionamento del sistema cardiovascolare, agendo come un profondo fattore di stress e influenzando persino il modo in cui i vasi sanguigni si contraggono e si dilatano.

Il nostro sistema cardiovascolare gioca un ruolo cruciale nella regolazione della temperatura corporea. Quando siamo esposti a temperature estreme, il corpo deve lavorare di più per mantenere una temperatura interna stabile. Questo sforzo aggiuntivo può stressare il sistema cardiovascolare, aumentando il rischio di eventi avversi come l’ictus. Il calore notturno, in particolare, può interrompere i normali processi fisiologici, influenzando il modo in cui i vasi sanguigni si contraggono e si dilatano.

Non solo. Il calore estremo può portare a disidratazione, che a sua volta mette sotto stress il cuore e il corpo. La sudorazione eccessiva causata dalle alte temperature può causare squilibri elettrolitici, fondamentali per il corretto funzionamento del cuore e dei muscoli. Questo stress aggiuntivo può provocare un aumento della pressione sanguigna e della coagulabilità del sangue, entrambi fattori di rischio per l’ictus. Le persone con patologie preesistenti, come malattie cardiache o diabete, sono particolarmente vulnerabili agli effetti del calore.

Lo studio

Lo studio in questione, pubblicato sull’European Heart Journal, ha analizzato i dati dei pazienti dell’ospedale di Augusta in Germania per un periodo di 15 anni, dal 2006 al 2020. Durante i mesi caldi, da maggio a ottobre, sono stati diagnosticati 11.037 ictus. L’età media dei pazienti era di 71,3 anni, con un numero significativo di ictus ischemici, ictus emorragici e attacchi ischemici transitori.

Gli autori dello studio hanno utilizzato dati meteorologici locali per esaminare le condizioni di temperatura, umidità relativa e pressione barometrica. Hanno riscontrato un aumento del 7% nel rischio di ictus durante le notti calde, in particolare tra le donne anziane. Questo aumento è stato osservato in un periodo di tempo in cui le temperature globali erano in aumento.

Il cardiologo Cheng-Han Chen, del Saddleback Medical Center in California, ha dichiarato che i risultati dello studio sono preoccupanti ma non sorprendenti. Studi precedenti hanno già dimostrato che le temperature estreme possono aumentare il rischio di eventi cardiovascolari come infarti e ictus. La solidità dell’analisi statistica dello studio rende significativa la tendenza osservata.

D’altra parte, Jayne Morgan, cardiologo e direttore esecutivo della sanità e dell’educazione comunitaria presso la Piedmont Healthcare Corporation di Atlanta, ha espresso cautela riguardo ai risultati. Pur riconoscendo la possibile correlazione tra calore estremo e ictus, ha sottolineato che la causalità non è stata dimostrata e che lo studio ha coinvolto una popolazione molto omogenea, rendendo difficile l’estrapolazione dei risultati a livello globale.

Il sistema cardiovascolare è fondamentale per la regolazione termica del corpo. Il calore estremo può interferire con la capacità del sistema di mantenere una temperatura corporea stabile, causando stress. La disidratazione può aggravare questa situazione, mettendo ulteriormente sotto stress il cuore e il corpo. Il caldo può anche influenzare il modo in cui i vasi sanguigni si restringono e si dilatano, potenzialmente causando eventi cardiovascolari come infarti e ictus.

Misure preventive per ridurre il rischio di ictus

Per ridurre il rischio di ictus durante le notti calde, è essenziale adottare alcune misure preventive. Bere molta acqua prima di andare a dormire è fondamentale per mantenere il corpo idratato. Assicurarsi che l’aria circoli nella stanza, tenendo le finestre aperte o utilizzando ventilatori, può aiutare a facilitare l’evaporazione del sudore, raffreddando il corpo. Docce fresche, bagni e l’applicazione di panni freschi sul collo, sulla fronte e sul busto possono ulteriormente aiutare a mantenere la temperatura corporea sotto controllo.

Claudia Montanari

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