Si fa presto a dire “la pandemia è alle spalle “. È rassicurante il ministro della Salute Orazio Schillaci quando dice di stare tranquilli perché “la fornitura di vaccini contro il Coronavirus è garantita”. L’Italia “è coperta fino al 31 dicembre 2026”. Insomma non è vero che ci sono delle difficoltà circa la reperibilità dei sieri. Epperò è altrettanto vero che i malati di Covid in quest’ultima settimana sono aumentati, che ci sono stati 17 morti, al punto che lo stesso ministro, forse mordendosi le labbra,ha garantito che “le ulteriori valutazioni che si renderanno opportune e saranno effettuate sulla base dell’andamento epidemiologico futuro”. Intanto lo scenario generale sta cambiando.
Il business dei vaccini Covid è crollato. Pfizer taglia un altro miliardo e mezzo di dollari di spese dopo i 4 già annunciati. Intanto versa 250 milioni in indennizzi per un farmaco “superato“. Il medicinale è finito al centro di polemiche per le reazioni letali. L’azienda anglo-svedese ha motivato il ritiro del vaccino dicendo che “ci sono profilassi più aggiornate“. La stessa azienda, in un procedimento legale a Londra, ha ammesso che il suo vaccino “può, in casi molto rari, causare sindrome da trombosi con trombo citopenia o TTS”. In Italia un rapporto dell’Agenzia del Farmaco ha certificato che le dosi inoculate, divise tra i vari tipi di vaccini, quelle di Astrazeneca – disponibili dall’1 febbraio 2021 – sono state l’8,4%. I casi fatali con questo tipo di profilassi, sono stati 33, con un tasso di 1,04 per 100.000 dosi somministrate. Come dire, una incidenza infinitesimale che prova, una volta di più, come il rischio zero in medicina non esiste. Ufficialmente lo stop dell’azienda in tutto il mondo è giustificato dalla “eccedenza di vaccini aggiornati disponibili”. Ma il quadro è un po’ più complesso, non si tratta solo di cedere la scena a vaccini più aggiornati, o di far fronte al calo delle richieste, la situazione va costantemente monitorata.
Le persone decedute a causa del Covid, dall’inizio della pandemia (4 anni fa ), sono state 7 milioni. Le dosi di vaccino tradizionale o mRNA somministrate nel mondo per evitare la malattia grave da Coronavirus, sono state 13,5 milioni. La popolazione globale che ha ricevuto una dose di profilassi anticovid è stata il 70,6%; quella invece che non ha ricevuto almeno 1 dose è stato il 29,4%.
In Italia la sola AstraZeneca ha somministrato 144 milioni di dosi, le reazioni avverse sospette sono risultate 140.000, secondo quanto ha diffuso l’agenzia italiana del Farmaco. È il caso anche di ricordare che, secondo stime indipendenti, più di 6,5 milioni di vite sono state salvate solo nel primo anno di utilizzo del siero dell’azienda anglosvedese e più di 3 miliardi di dosi sono state distribuite nel mondo. Ora il vaccino è ormai superato. Inevitabili il ritiro e il crollo del business.
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