San Marino vuole vietare cellulari e tablet agli under 11 con una legge ad hoc. Il Congresso di Stato, il governo di San Marino, presenterà una proposta di legge per vietare, almeno nelle scuole elementari e medie, l’uso del telefonino. Il Consiglio grande e generale, ossia il Parlamento del Titano, ha approvato contro gli smartphone per gli under 11 una istanza d’arengo, cioè un suggerimento di legge che arriva dai cittadini.
La scelta è sostenuta da un gruppo di docenti delle scuole medie, per far fronte a quella che definiscono “un’emergenza educativa e sociale ormai insostenibile“. Si auspica per una maggiore regolamentazione non solo a scuola, ma anche ed eventualmente nei locali pubblici, possibilità che però appare meno probabile. Al momento ancora non sono chiari i luoghi in cui sarebbe vietato perché bisogna attendere la proposta di legge che recepisce l’istanza.
La dipendenza da smartphone e tablet per i più piccoli è sotto gli occhi di tutto, sebbene ormai numerosi studi ne evidenzino la nocività. Se non vanno vietati, almeno il loro uso deve essere controllato e limitato. Passare fin dai primi mesi di vita troppo tempo davanti agli schermi di Tv, smartphone o tablet può influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo e psichico dei bambini, come evidenziato da una ricerca della Shanghai Jiao Tong University pubblicato su JAMA Pediatrics.
Perché quindi non prendere in considerazione un simile divieto anche in Italia? Perché non riportare l’attenzione su attività ludiche che favoriscano la comunicazione tra i bambini, piuttosto che vederli trascorrere un’intera serata con gli occhi fissi sul tablet mentre i loro genitori mangiano? Bisognerebbe incoraggiare i genitori a essere consapevoli dell’importanza sia dell’età di inizio che della durata dell’esposizione agli schermi nella prima infanzia. Crescendo, la questione va oltre la salute e abbraccia anche la questione dell’educazione civica. E’ giusto essere iperconnessi mentre si è a scuola? Ultimamente i social ci stanno mostrando la loro parte peggiore, essendo diventati un campo di battaglia degli odiatori. Per difendersi dai colpi, 11 anni sono pochi. Ecco che un divieto potrebbe tutelarli da loro stessi e dagli altri.
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