Sviluppato uno scanner a ultrasuoni indossabile che può essere integrato nel reggiseno per la diagnosi precoce del tumore della mammella nelle donne ad alto rischio.
Testato su una signora di 71 anni, ha dimostrato di produrre immagini con una risoluzione paragonabile a quella delle sonde ecografiche utilizzate nei centri medici.
I risultati sono pubblicati sulla rivista Science Advances dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) negli Stati Uniti. Il dispositivo, poco più spesso di un cerotto, è stampato in 3D con una struttura a nido d’ape che si adatta alla forma del seno.
Per riprendere immagini dell’intera mammella, utilizza uno scanner a ultrasuoni inserito all’interno di un piccolo tracker che può essere spostato in sei diverse posizioni.
Lo scanner può anche essere ruotato per acquisire immagini da diverse angolazioni e non richiede alcuna competenza specifica per funzionare. Testato su una donna di 71 anni con una storia pregressa di cisti mammarie, ha dimostrato di poter individuare formazioni grandi appena tre millimetri (il diametro dei tumori allo stadio iniziale) fino a una profondità di otto centimetri.
L’idea per questo dispositivo riutilizzabile è venuta all’esperta di materiali Canan Dagdeviren, che ha visto morire una sua familiare a soli 50 anni per colpa di un tumore della mammella comparso tra un controllo di screening e l’altro.
I tumori che si sviluppano nell’intervallo di tempo che intercorre tra mammografie regolarmente programmate rappresentano il 20-30% di tutti i casi di cancro al seno e tendono a essere più aggressivi di quelli rilevati durante gli esami di routine.
Per aiutare queste donne, la ricercatrice ha pensato di sviluppare un dispositivo diagnostico indossabile che permettesse un monitoraggio più continuo per aumentare il tasso di sopravvivenza fino al 98%.