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Tumore al seno metastatico, nuova cura riduce rischio di morte del 38% senza la chemio

Il tumore al seno metastatico rappresenta una delle sfide più ardue nell’ambito dell’oncologia. Con la progressione della malattia, le opzioni terapeutiche diventano limitate e la prognosi tende a peggiorare. Tuttavia, grazie ai progressi della ricerca aumentano le prospettive di trattamento per le pazienti colpite da questo tipo di tumore. Una delle novità più promettenti è l’anticorpo farmaco-coniugato trastuzumab deruxtecan, che ha dimostrato di ridurre il rischio di progressione della malattia o di morte in modo significativo, portando a un cambiamento nello standard di cura per il tumore della mammella metastatico.

Tumore al seno metastatico, lo studio

L’efficacia di trastuzumab deruxtecan è stata evidenziata dallo studio DESTINY-Breast06, presentato durante il Congresso della American Society of Clinical Oncology (ASCO) del 2024. Questo studio ha coinvolto 866 pazienti con tumore del seno metastatico, positivo per i recettori ormonali (HR+) e con bassa espressione della proteina HER2 (HER2-low) o bassissima espressione (HER2-ultralow). I risultati sono stati impressionanti: nei pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan, il rischio di progressione della malattia o di morte è stato ridotto del 38% rispetto a quelli che ricevevano la chemioterapia standard. Inoltre, la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana è stata di 13,2 mesi rispetto agli 8,1 mesi ottenuti con la chemioterapia.

Questi dati sono senza precedenti e hanno aperto nuove strade per il trattamento del tumore al seno metastatico. Trastuzumab deruxtecan non solo ha migliorato il tasso di risposta oggettiva, raggiungendo il 56,5% rispetto al 32,3% della chemioterapia, ma ha anche mostrato risultati straordinari nei pazienti con HER2-ultralow, dove il tasso di risposta è stato più che raddoppiato rispetto alla chemioterapia (61,8% contro 26,3%). Questi risultati suggeriscono un potenziale cambiamento nel modo di classificare e trattare il tumore del seno metastatico.

I dati in Italia

In Italia, il carcinoma mammario continua a rappresentare una sfida significativa con circa 55.900 nuovi casi diagnosticati solo nel 2023. Il sottotipo più comune è quello positivo per recettori ormonali (HR+) e HER2-negativo, che costituisce il 70% dei casi. Circa il 60%-65% dei tumori al seno HR positivi – HER2 negativi è in realtà HER2-low, con un ulteriore 25% potenzialmente classificabile come HER2-ultralow. Questi dati sottolineano l’importanza di una precisa determinazione dello stato di HER2, fondamentale per indirizzare la scelta terapeutica.

Il Prof. Giuseppe Curigliano, membro del Direttivo Nazionale AIOM e direttore della Divisione Nuovi Farmaci e Terapie Innovative dell’Istituto Europeo di Oncologia, ha sottolineato come i risultati dello studio DESTINY-Breast06 possano rivoluzionare l’approccio terapeutico. Nei pazienti con tumore della mammella metastatico HR+, HER2-low e HER2-ultralow, trattati con trastuzumab deruxtecan, è stato osservato un prolungamento della sopravvivenza senza progressione o peggioramento della malattia rispetto alla chemioterapia standard. Questi risultati potrebbero portare a una nuova classificazione e trattamento del tumore del seno metastatico, con la possibilità di utilizzare trastuzumab deruxtecan precocemente nel trattamento del tumore del seno HR+ metastatico.

Francesco Perrone, Presidente AIOM, ha evidenziato l’importanza dell’innovazione nella cura di questa neoplasia, sottolineando come i progressi degli ultimi anni abbiano reso la cronicizzazione una realtà per un numero significativo di pazienti. Gli studi dimostrano che l’uso di trastuzumab deruxtecan può migliorare significativamente la sopravvivenza a lungo termine, offrendo un controllo ottimale della malattia. Il ruolo del team multidisciplinare nei centri di senologia è cruciale per determinare con precisione lo stato di HER2 e definire il profilo molecolare del tumore, permettendo così di personalizzare le terapie in modo più efficace.

A gennaio 2023, la Commissione Europea ha approvato l’uso di trastuzumab deruxtecan basandosi sui risultati dello studio di fase 3 DESTINY-Breast04, che ha coinvolto pazienti con cancro della mammella HER2-low non resecabile o metastatico, pretrattati con chemioterapia. Successivamente, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità del farmaco per questa indicazione a dicembre 2023. Queste approvazioni segnano un passo avanti significativo nella disponibilità di nuove opzioni terapeutiche per i pazienti.

Saverio Cinieri, Presidente di Fondazione AIOM, ha affermato che i dati dello studio DESTINY-Breast06 suggeriscono che trastuzumab deruxtecan potrebbe diventare un’opzione terapeutica di preferenza in prima linea per i pazienti con tumore del seno HR+ metastatico. Questo studio ha dimostrato miglioramenti significativi della sopravvivenza libera da progressione, simili nei pazienti con malattia HER2-low e HER2-ultralow, indicando che il farmaco potrebbe essere utilizzato in una nuova popolazione di pazienti precedentemente esclusi dai benefici delle terapie HER2 mirate.

Trastuzumab deruxtecan appartiene alla categoria degli anticorpi farmaco-coniugati, combinando un anticorpo diretto contro il recettore HER2 con un potente chemioterapico. Questa combinazione permette di colpire specificamente le cellule tumorali, riducendo gli effetti collaterali della chemioterapia tradizionale. Tuttavia, è importante monitorare attentamente i pazienti, poiché alcuni possono sviluppare effetti collaterali come la polmonite interstiziale, che può essere gestita con esami di controllo periodici.

Claudia Montanari

Nata nel 1985 a Roma. Una laurea in lettere con indirizzo moda e comunicazione, sostengo che Roberto Rossellini, lo Stedelijk Museum, Naruto e Lena Dunham mi abbiano cambiato la vita. Da più di 10 anni lavoro come society journalist per ladyblitz e blitzquotidiano occupandomi di moda, lifestyle, salute, viaggi e bellezza.

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