La ricerca nel dettaglio
Il lavoro, coordinato da Stefano Merler e Piero Poletti della Fondazione Bruno Kessler, analizza le tendenze climatiche e la diffusione di due specie di zanzare, Aedes aegypti e Aedes albopictus. Queste zanzare sono associate al rischio di trasmissione di virus come Chikungunya, Dengue e Zika. Mentre il rischio di Dengue e Zika è influenzato dall’assenza della zanzara Aedes aegypti, il Chikungunya rappresenta una minaccia predominante in Italia, come dimostrato dalle epidemie passate in Emilia Romagna (2007), Lazio e Calabria (2017). Sebbene l’assenza della zanzara Aedes aegypti riduca il rischio di trasmissione autoctona di dengue e Zika, focolai recenti in Veneto (2020), Lombardia e Lazio (2023) evidenziano che il rischio non è trascurabile.
Le proiezioni climatiche indicano un aumento potenziale della diffusione di entrambe le specie di zanzare tra il 2020 e il 2040, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. Il clima favorevole nelle regioni del Mediterraneo potrebbe facilitare la reintroduzione della zanzara Aedes aegypti, non vista permanentemente in Europa dagli anni Cinquanta. Allo stesso tempo, la più ampia nicchia ecologica dell’albopictus potrebbe contribuire a epidemie di Chikungunya e focolai autoctoni di Dengue nelle aree temperate, con una particolare attenzione a Italia, Francia meridionale, Spagna e Balcani.
In un contesto di cambiamenti climatici, la comprensione di queste dinamiche è essenziale per la preparazione e l’implementazione di strategie preventive. L’Europa si trova di fronte a una sfida crescente, e la consapevolezza di questi rischi è fondamentale per mitigare le potenziali epidemie e proteggere la salute pubblica.