Un gatto trovato da un escursionista a quasi 2000 metri di quota ha oggi una nuova famiglia pronta a riempirlo d’amore. Una storia a lieto fine che ha avuto inizio in alta montagna, ai laghi di Colbricon, in Val di Fiemme, dove un giorno di inizio ottobre un escursionista di nome Paolo Scarian ha fatto un incontro che non dimenticherà. Durante la sua camminata, Paolo ha avvistato un piccolo gatto solitario e spaesato. Preoccupato per la sorte del felino e consapevole dei rischi che correva, Paolo ha deciso di portare con sé Pablo per salvarlo da una condizione che avrebbe potuto rivelarsi fatale.
Scarian, mosso da compassione e dal desiderio di proteggere il gatto, ha affrontato una discesa non priva di difficoltà per riuscire a trasportarlo in un luogo sicuro. Una volta raggiunto il fondovalle, Pablo è stato affidato alle cure del gattile di Ziano di Fiemme, dove ha ricevuto cibo, riposo e tutte le attenzioni di cui aveva bisogno. “Era visibilmente affamato,” racconta Paolo, “appena gli abbiamo dato da mangiare ha divorato tutto. Nonostante il freddo e la fatica, si vedeva che era in buona salute, ma davvero stremato”. Il veterinario ha subito controllato le sue condizioni, confermando che Pablo, pur privo di microchip, stava abbastanza bene.
La notizia del salvataggio del gatto è apparsa su diversi giornali locali raggiungendo il cuore di tante persone, tra cui una famiglia di Zambana. Giuliana Gislimberti e sua figlia Magda sono rimaste colpite dalla vicenda del piccolo sopravvissuto delle montagne. Giuliana, appassionata di natura, racconta: “La sua storia mi ha colpito profondamente. Amo la montagna e ho immaginato quanto quel piccolo gatto avesse sofferto e vagato solo tra i boschi. Sentivo che dovevo andare a conoscerlo”.
Dietro la scelta di Giuliana c’è però una serie di coincidenze che sembrano cariche di significato. Il 13 gennaio 2024, infatti, lei e la sua famiglia avevano perso il loro amato gatto Miele. La scomparsa del micio, che aveva riempito le loro vite per anni, li aveva segnati profondamente. Dopo quell’addio, non avevano trovato il coraggio di adottare altri animali. Ma la storia di Pablo sembrava riaccendere una fiamma nel cuore di Giuliana e Magda, come un segno che il loro amore per gli animali poteva trovare un nuovo scopo. “Era come se Miele ci stesse dando un segnale. Io e mia figlia ci siamo guardate e ci siamo chieste: ‘Che facciamo?’,” racconta Giuliana.
Sebbene Giuliana e Magda abbiano provato più volte a contattare il gattile per organizzare un incontro con Pablo, le prime chiamate erano state senza risposta, facendole pensare che forse non era destino. Ma proprio quando stavano per arrendersi, il gattile ha risposto proponendo una data precisa: il 13 ottobre, esattamente nove mesi dopo la perdita di Miele. Questa coincidenza temporale, per loro così significativa, ha dato loro un motivo in più per vedere l’incontro con Pablo come un segno di un nuovo inizio.
Il giorno dell’incontro, Giuliana e Magda sono partite con grande emozione da Zambana alla volta della Val di Fiemme. Arrivate al gattile, hanno finalmente visto Pablo. “Quando lo abbiamo visto, ci siamo commosse entrambe. Era come se rivedessimo Miele,” racconta Giuliana, che descrive quell’incontro come un momento catartico, segnato dalle lacrime e dalla sensazione che quel piccolo micio rappresentasse un legame tra passato e presente.
Pablo si è mostrato da subito affettuoso e pronto a ricevere amore, tanto che per Giuliana e sua figlia non c’è stato bisogno di altro tempo per decidere. Hanno immediatamente avviato le pratiche di pre-affido e lo hanno portato a casa con loro, decise a dargli la famiglia che aveva tanto cercato.
Giuliana vede nelle coincidenze che hanno portato Pablo nella loro vita una trama che sembra scritta dal destino. E a tutto ciò si aggiunge un altro dettaglio speciale: il nome del gatto. Pablo, infatti, è stato chiamato così in onore del suo salvatore, Paolo Scarian. Anche questo ha un significato profondo per Giuliana, che rivela: “Anche mio fratello si chiamava Paolo, era un vigile del fuoco. È morto a 33 anni durante il Gran Premio di Monza nel 2000. Mi manca molto, e avere Pablo con noi è come se ci ricordasse anche lui”.
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