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Sviluppato un sangue universale per trasfusioni a tutti i gruppi sanguigni

Un team di ricerca internazionale ha recentemente sviluppato un tipo di sangue universale che può essere utilizzato per trasfusioni verso tutti gruppi sanguigni. Una scoperta che potrebbe eliminare i limiti che attualmente rendono le trasfusioni di sangue complesse e rischiose, come l’incompatibilità tra gruppi sanguigni o la necessità di conservazione a breve termine. Questo nuovo sangue ingegnerizzato, basato su globuli rossi trattati con rivestimenti in silice, potrebbe essere utilizzato non solo tra individui di gruppi sanguigni differenti, ma addirittura tra specie diverse.

Il contesto delle trasfusioni di sangue

Le trasfusioni di sangue sono una procedura salvavita utilizzata in numerose situazioni cliniche, come incidenti gravi, interventi chirurgici complessi e trattamenti per malattie croniche come l’anemia. Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici nel campo della medicina, la compatibilità tra donatore e ricevente rappresenta ancora un limite importante. I diversi gruppi sanguigni, determinati dalla presenza o assenza di antigeni specifici sulla superficie dei globuli rossi, possono causare reazioni immunitarie potenzialmente letali in caso di trasfusione incompatibile.

Nel corso degli anni, i ricercatori hanno esplorato diverse soluzioni per superare questo ostacolo, ma fino ad oggi, l’unica opzione praticabile è stata quella di assicurarsi che il sangue donato provenga da un individuo con lo stesso gruppo sanguigno del ricevente. Il gruppo sanguigno O negativo, noto come “donatore universale”, può essere utilizzato in emergenza quando il gruppo sanguigno del ricevente non è noto, ma le riserve di sangue O negativo sono limitate e la domanda è sempre elevata.

Il sangue universale ingegnerizzato, come funziona

Il sangue universale ingegnerizzato, come funziona (blitzquotidiano.it)

 

La svolta arriva grazie agli sforzi congiunti di scienziati provenienti da diverse parti del mondo. Il team, guidato dalla South China University of Technology di Guangzhou, ha sviluppato un nuovo approccio per creare globuli rossi universali. La tecnica, denominata “shielding-augmenting RBC-in-nanoscale amorphous silica” (SARNAS), utilizza rivestimenti in silice su scala nanometrica per proteggere i globuli rossi. Questo rivestimento, simile a un esoscheletro, nasconde gli antigeni presenti sulla superficie delle cellule, rendendo i globuli rossi invisibili al sistema immunitario del ricevente.

In parole semplici, il sangue universale ingegnerizzato elimina la possibilità di una reazione immunitaria avversa, rendendolo compatibile con qualsiasi gruppo sanguigno. Ciò significa che un individuo con sangue di gruppo A potrebbe ricevere trasfusioni da un donatore con sangue di gruppo B senza rischi. Questo nuovo sangue è anche altamente resistente alle condizioni ambientali, il che ne prolunga la conservazione e riduce gli sprechi dovuti alla scadenza delle riserve di sangue naturale.

Trasfusioni tra specie

Oltre a risolvere i problemi legati alle trasfusioni tra gruppi sanguigni umani, questa tecnologia apre la porta a un’ulteriore rivoluzione: la possibilità di trasfusioni tra specie diverse. Gli eritrociti trattati con silice, noti come Si-RBC, sono così biocompatibili da poter essere utilizzati per trasfusioni tra esseri umani e animali. Questo sviluppo potrebbe avere implicazioni significative non solo in campo medico, ma anche veterinario. Ad esempio, in situazioni di emergenza, un essere umano potrebbe ricevere sangue da un animale come un cane o un maiale, e viceversa.

Nelle prime fasi della sperimentazione, il sangue umano trattato è stato testato su modelli animali, dimostrando di mantenere tutte le sue funzioni essenziali, come il trasporto dell’ossigeno. I globuli rossi silicizzati hanno mostrato un’efficienza pari a quella dei globuli rossi naturali, con una resistenza meccanica notevolmente migliorata. Questi risultati suggeriscono che il sangue universale ingegnerizzato potrebbe essere utilizzato non solo per le trasfusioni, ma anche in altri contesti medici complessi, come la preservazione degli organi destinati ai trapianti.

Conservazione e riduzione degli sprechi

Un altro vantaggio significativo del sangue ingegnerizzato è la sua capacità di essere conservato per periodi molto più lunghi rispetto al sangue naturale. Attualmente, il sangue donato deve essere utilizzato entro poche settimane, altrimenti diventa inutilizzabile. Questo crea una sfida logistica per i sistemi sanitari di tutto il mondo, poiché la domanda di sangue è spesso imprevedibile, e le riserve possono esaurirsi rapidamente in caso di emergenze.

Grazie alla tecnologia SARNAS, il sangue universale può essere crioconservato quasi al 100%, riducendo drasticamente gli sprechi e garantendo una disponibilità costante di sangue per le trasfusioni. Questo aspetto è particolarmente importante in aree geografiche remote o in contesti di crisi, dove l’accesso a riserve di sangue fresche può essere limitato.

Sebbene il sangue universale sia ancora in fase sperimentale, le sue potenziali applicazioni cliniche sono enormi. Oltre a rivoluzionare le trasfusioni di sangue, questa tecnologia potrebbe essere utilizzata in una vasta gamma di procedure mediche. La possibilità di avere a disposizione un tipo di sangue che non provoca reazioni immunitarie apre nuove prospettive per i trapianti di organi, poiché potrebbe essere utilizzato per preservare gli organi durante il trasporto dal donatore al ricevente.

Inoltre, il sangue universale potrebbe trovare applicazioni nella chirurgia d’urgenza, dove il tempo è un fattore critico. In situazioni in cui la perdita di sangue è massiccia e non c’è tempo per determinare il gruppo sanguigno del paziente, l’uso di sangue universale potrebbe salvare vite umane. Anche la medicina veterinaria potrebbe beneficiare enormemente da questa scoperta, soprattutto in situazioni in cui non è possibile ottenere sangue compatibile tra specie animali diverse.

Claudia Montanari

Nata nel 1985 a Roma. Una laurea in lettere con indirizzo moda e comunicazione, sostengo che Roberto Rossellini, lo Stedelijk Museum, Naruto e Lena Dunham mi abbiano cambiato la vita. Da più di 10 anni lavoro come society journalist per ladyblitz e blitzquotidiano occupandomi di moda, lifestyle, salute, viaggi e bellezza.

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