![una tavola imbandita](https://www.blitzquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/02/cibo-in-tavola-1024x683.jpg)
Scoperti nel cervello i neuroni della sazietà, segnalano quando smettere di mangiare (blitzquotidiano.it)
Come fa il cervello a decidere che abbiamo mangiato abbastanza? Questo mistero della neuroscienza potrebbe aver trovato una risposta grazie a un’importante scoperta realizzata dai ricercatori della Columbia University. Nel tronco encefalico sono stati individuati neuroni specializzati che inviano un segnale per interrompere l’assunzione di cibo, tracciando ogni boccone e determinando il momento esatto in cui il corpo ha ricevuto abbastanza nutrimento.
La ricerca
Il team di ricerca guidato da Alexander Nectow e Srikanta Chowdhury ha individuato nel tronco encefalico una nuova popolazione di neuroni che svolge un ruolo chiave nel processo di sazietà. Questi neuroni non solo percepiscono il cibo ingerito e il suo impatto sull’intestino, ma integrano anche segnali provenienti da altre aree cerebrali, dall’olfatto alla vista, contribuendo alla decisione finale di smettere di mangiare.
Questa scoperta rappresenta una svolta rispetto a quanto noto fino a oggi. Fino ad ora, si riteneva che il senso di sazietà fosse regolato da circuiti cerebrali noti che rispondono a stimoli sensoriali e metabolici. Tuttavia, il nuovo studio dimostra che la decisione finale dipende da questi specifici neuroni del tronco encefalico, che operano come un “interruttore biologico” capace di interrompere il pasto.
Come funzionano questi neuroni?
![immagine di neuroni](https://www.blitzquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/02/cervello-capacita-cognitive-1024x683.jpg)
Durante gli esperimenti condotti sui topi, i ricercatori hanno utilizzato una tecnica innovativa per attivare e disattivare questi neuroni attraverso la luce. Quando venivano attivati, i topi riducevano notevolmente la quantità di cibo ingerita, mentre quando erano inattivi, gli animali continuavano a mangiare oltre il normale.
Un aspetto interessante emerso dallo studio è che questi neuroni non ordinano un’interruzione immediata del pasto, ma regolano gradualmente la velocità con cui viene consumato il cibo. Inoltre, si è scoperto che questi neuroni sono sensibili agli ormoni che regolano l’appetito. Ad esempio, vengono disattivati dalla grelina, un ormone che stimola la fame, e attivati dagli agonisti del GLP-1, la stessa classe di farmaci utilizzati per il trattamento dell’obesità e del diabete.
L’importanza di questa scoperta
Sebbene lo studio sia stato condotto sui topi, i ricercatori ritengono che questi neuroni esistano anche negli esseri umani. Il tronco encefalico è una struttura altamente conservata tra i vertebrati, il che suggerisce che questi neuroni potrebbero svolgere lo stesso ruolo anche nel cervello umano.
Se confermata, questa scoperta potrebbe aprire la strada a nuove terapie per combattere l’obesità e i disturbi alimentari. Attualmente, i farmaci basati sugli agonisti del GLP-1 sono tra i più efficaci per la perdita di peso, e la scoperta di questi neuroni potrebbe portare a trattamenti ancora più mirati e privi di effetti collaterali indesiderati.