Gli Usa scoprono i “nuovi vecchi”: seconda giovinezza dopo i 60 anni

ROMA – I nuovi giovani? Hanno più di 60 anni, ma fisico e cervello non li dimostrano. Appartengono a quella “Seconda età adulta”, come la definisce Patricia Cohen nel saggio “In our prime: the invention of middle age”. Le risorse ed i problemi dei “vecchi-giovani” sono sconosciute. Per questo numerosi esperti studiano questa nuova fase della vita, che si dilata tra i 50 anni e la terza età, portata anche dall’aumento della speranza di vita media. E se in Giappone le prospettive di vita si dilatano fino agli 83 anni, gli italiani non se la cavano male. Secondi in classifica, proprio dietro i giapponesi, con 82 anni, mentre negli Usa l’età è di 78 anni.  Ed in America la seconda età adulta è già diventato un business: appena scoperti già esiste per la nuova generazione un’industria culturale e sanitaria.

“Una volta esauriti tutti i ruoli sociali tradizionali, una volta che i figli sono adulti e hanno lasciato casa, ti restano vent’anni o anche più da riempire in un modo nuovo”, ha spiegato la Cohen. Motivo per cui dopo la crisi di mezza età arrivi una seconda giovinezza, pronta a sperimentare ciò che ancora non hanno provato. Il cambiamento è particolarmente profondo per le donne, sia nel campo affettivo che sensuale, come spiega Suzanne Braun Levine nel suo libro “Sesso e nuova intimità nella Seconda Età adulta”: “Hanno svolto tutti i compiti prescritti: figlia, moglie, madre, lavoratrice, ma non sono ancora pronte a ritirarsi. Vogliono sperimentare qualcos’altro”.

 

 

 

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