La fatica di scegliere, per ogni desiderio 57 opzioni. E lo shopping diventa stress
Il pane? C’è quello bianco, quello integrale, di segale, senza lievito, a lievitazione naturale, senza sale, con i semi di cereali, quello di Altamura. E poi il latte: intero, a lunga conservazione, fresco, fresco ma che dura a lungo. La scelta si moltiplica, al supermercato come nei negozi d’abbigliamento, merito della concorrenza tra le aziende che fanno a gara per accaparrarsi i clienti, cercando di intercettare fino all’ultimo desiderio.
Ma il moltiplicarsi infinito di scelte genera stress e una ricerca ha dimostrato che per ogni desiderio ci sono almeno 57 opzioni, una varietà così sconfinata da paralizzare molti consumatori in preda al dilemma: e ora, cosa scelgo? L’Economist parla di una vera e propria tirannia della scelta.
Basta analizzare qualche dato: dal 1975 a oggi la scelta di prodotti in un supermercato occidentale è aumentata di 5 volte. Ed ecco quali strategie mette in campo il consumatore italiano: il 60% fa la spesa con una lista in mano “per non distrarsi” tra le mille offerte, il 53% confronta i prezzi prima di scegliere, il 45% preferisce la semplicità di orientamento.
In un panorama così affollato gli imprenditori oggi puntano a differenziarsi. Marco Boglione, presidente di BasicNet, il gruppo che controlla marchi come Superga, dice: “Non dobbiamo chiedere al consumatore che cosa vorrebbe comprare ma puntare sui motivi per cui su 300 magliette la sua scelta ricadrà proprio sulla nostra”.