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Sindrome di Rebecca, tra gelosie e ossessioni: cos’è e come si supera

Negli ultimi anni si assiste all’aumento di un particolare fenomeno che prende il nome di sindrome di Rebecca. Questa condizione, legata direttamente alla gelosia e a una specifica ossessione, è alimentata dai social e da un mondo sempre più connesso. Scopriamo di cosa si tratta e come si supera.

Cos’è la sindrome di Rebecca

Sui social è molto facile imbattersi nelle foto del proprio partner tra le braccia dell’ex fidanzato o dell’ex fidanzata. Accade, ormai non troppo di rado, che si sviluppi quella che viene definita sindrome di Rebecca, ovvero una sorta di gelosia retroattiva che riguarda eventi accaduti in passato, nelle precedenti relazioni sessuali e sentimentali del proprio partner.

Spesso chi inizia a soffrire questa particolare sindrome si paragona all’ex del proprio partner, credendo che sia più bello, più intelligente e in definitiva migliore di lui. Si sviluppa, dunque, una sorta di ossessione, il più delle volte immotivata o ingiustificata, per il passato sentimentale del proprio partner. È una condizione che non permette a chi ne soffre di vivere il presente, rimanendo invece intrappolato nel passato. Si vive, dunque, una situazione di grande ansia e frustrazione, spesso accompagnati da eventi di aggressività e rabbia.

È una sindrome che riguarda sia l’uomo che la donna, ma con significative differenze. Mentre l’uomo sviluppa una particolare e frustrante gelosia per il passato sessuale della propria compagna, la donna, invece, concentra la sua ossessione per il passato sentimentale ed emozionale del proprio partner.

In un mondo sempre più connesso e social, si è notato come i casi riguardanti la sindrome di Rebecca siano cresciuti in maniera esponenziale. Diversi psicoterapeuti, infatti, affermano che sono sempre di più le persone che chiedono informazioni su questa sindrome.

La schermata home di un cellulare, con le applicazioni dei social network in evidenza
Sindrome di Rebecca, tra gelosie e ossessioni: cos’è e come si supera (Fonte Ansa) – Blitz Quotidiano

Da dove nasce la sindrome di Rebecca

Questa particolare sindrome prende il nome da un romanzo gotico del 1938 di Daphne du Maurier intitolato Rebecca, la prima moglie. Nel 1940 il regista Alfred Hitchcock ha adattato il romanzo per un suo film, il capolavoro Rebecca – La prima moglie. Nel 2020 è stato realizzato anche un altro film (dimenticabile) tratto da questo libro.

Il libro racconta la storia di una giovane donna che sposa un uomo ricco. Dopo essersi trasferita a casa sua, si ritrova nella situazione in cui la famiglia di lui e la comunità locale sono ancora devote alla sua defunta prima moglie, Rebecca. Il dottor Darian Leader, psicoanalista e membro fondatore del Centre for Freudian Analysis and Research di Londra, si è ispirato al romanzo e ha coniato il termine sindrome di Rebecca in riferimento alla gelosia retroattiva.

Sindrome di Rebecca, come si supera

Nonostante questa sindrome non rappresenti un problema grave, è indubbio che potrebbe arrivare a complicare, talvolta in maniera irreparabile, le relazioni sentimentali e i suoi equilibri. Lo psicoterapeuta Toby Ingham, che ha analizzato nel dettaglio questa sindrome, afferma che ci sono alcuni modi per affrontarla e quindi superarla.

“Chiediti se la tua ansia e i tuoi pensieri sul sentirti meno importante per il tuo partner rispetto al suo ex possano in realtà essere correlati al tuo passato piuttosto che avere a che fare con la tua relazione attuale”, afferma Ingham. Sottolinea, inoltre, l’importanza di evitare le vecchie foto del proprio partner sui social. Anche se potrebbe essere invitante riguardare vecchie foto, comprese quelle con l’ex, questo non farà altro che aggravare i sentimenti di gelosia, rendendo più facile il cedimento verso i pensieri più negativi. Ingham esorta a non chiedere troppi dettagli sul passato del partner: “Non chiedete troppo del passato del vostro partner, in particolare della sua storia sessuale”.

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