Sipario siciliano di Giuseppe Cerasa presentato al MAXII. Più di mezzo secolo di giornalismo tra ricordi ed emozioni - Blitzquotidiano.it
Sipario siciliano di Giuseppe Cerasa presentato al MAXII. Più di mezzo secolo di giornalismo tra ricordi ed emozioni.
Una sala stracolma del MAXII, con posti a sedere già esauriti: basterebbe questo a raccontare l’interesse suscitato dal libro autobiografico “Sipario siciliano” del giornalista e scrittore Giuseppe “Peppino” Cerasa presentato a Roma il 26 febbraio al MAXXI.
Un testo che racconta più di mezzo secolo di giornalismo, in un intreccio di ricordi ed emozioni e che dedica ai suoi due nipoti Leonardo e Francesco “Che devono sapere. Per ricordare. E per non dimenticare mai”.
A moderare la serata la conduttrice del Tg5 Costanza Calabrese.
Sul palco, insieme all’autore, lo scrittore Marco Lodoli, l’avvocato Ernesto Maria Ruffini e la vice-direttrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini. Emanuela Bruni, consigliera reggente della Fondazione MAXXI introduce la serata e accenna alla candidatura del libro al Premio Strega 2025.
La moglie Anna Maria (la maestra Marianna del libro) , il figlio Claudio e sua moglie Maria Grazia (i giovani papà e mamma di Leonardo e Francesco) seduti in prima fila, mentre amici e colleghi dell’autore affollano la sala. Altri continuano ad arrivare.
L’atmosfera è cordiale e affettuosa. Ci sono anche delle personalità. Per citarne solo alcune: Paolo Gentiloni, Giuliano Ferrara e la moglie Anselma Dell’Olio, il Premio Oscar Francesca Lo Schiavo, la presidente dei Nastri d’Argento Laura Delli Colli, Marina Pignatelli, Veronica Garaci, Federica Balestra, Simona Marchini.
“Sipario siciliano. Storie di donne, passioni, segreti, mafia ed eroi senza gloria”- questo il titolo completo- racconta – come ha detto Cerasa a blitzquotidiano “Serie infinite di accadimenti, dalla Sicilia rurale post bellica che si affacciava stralunata e impotente sul balcone tumultuoso della crescita economica e della rinascita di una nazione in pieno boom, a quell’onda di sommovimenti studenteschi del ’68, all’arroganza mafiosa della politica, alla crudeltà delle cosche di cosa nostra, alle speranze dei contadini, al ruolo determinante delle donne in una società che faceva fatica a strapparsi di dosso le vesti un sistema patriarcale antico e persistente, al giornalismo che si confrontava con nuovi e costanti cambiamenti di linguaggio, di tematiche, di tecnologie mantenendo salde le aspirazioni di incidere sulla società e sui fenomeni del costume e delle Innovazioni. Per continuare con le stragi infinite, con le ragioni della letteratura e della cultura che riservavano e riservano una immensa scoperta di aneddoti segreti e pure fondamentali per capire la Sicilia e il suo popolo, i suoi linguaggi, i suoi tormenti, le sue speranze”.
Nel corso della presentazione vengono letti alcuni brani. Li sentiamo dalla voce dell’attrice Ester Pantano.
Si rinnovano le emozioni provate dall’autore, come quando sopraggiunse nell’immediato sul luogo dell’attentato a Dalla Chiesa.
Righe drammatiche, disperate e appassionate che fanno sentire il dolore per una vita e una speranza spezzate. Attraverso un foglio, che si spezza, anch’esso- a metà. Per ben tre volte nel mentre veniva tirato via dalla macchina da scrivere. Si era indebolito quel foglio, ci erano cadute sopra le lacrime del giornalista che stava scrivendo la terribile notizia. “Come se non volesse che quella storia tremenda venisse raccontata”, scrive Cerasa.
“Un libro che vuole abbattere tutti i luoghi comuni sulle persone del Mezzogiorno, sulla Sicilia, sui siciliani. Che ricorda loro chi sono” dice Cerasa al suo attento pubblico in sala.
Un’affermazione che sottolinea come nella sua opera, attraverso il racconto e le emozioni, ci sia il messaggio di una Sicilia, e del Sud, portatrice di valori- affetti familiari, amicizia- laboriosità-spirito di iniziativa, per dirne alcuni- che non smette mai di sperare, che lotta e che vuole vincere.