Un detto americano avverte: ”It’s the money, honey”, come dire ”sono i soldi che contano dolcezza”. Enunciato così il detto sembra la scoperta dell’acqua calda, ma se applicato ai matrimoni assume un significato, e genera conseguenze, di cui non tutti sono al corrente.
Per esempio, chiede il New York Post: ”lo sapevate che le donne in carriera che guadagnano notevolmente più del marito sono al 40 per cento più portate a divorziare di quelle che di soldi ne hanno pochi”? Non è una teoria campata in aria, ma il risultato di uno studio su 2.500 donne durato la bellezza di 25 anni e guidato dal sociologo Jay Teachman della Western Washington University.
Gli esempi della teoria di Teachman non mancano. Prendiamo Hollywood, che di matrimoni e divorzi ha una collaudata esperienza. Sandra Bullock, vincitrice di un Oscar, e il marito ciclista professionista Jesse James sono ricorsi agli avvocati perchè a lui dava noia che la moglie stesse lontana troppo a lungo per impegni di lavoro. E poi: James di soldi non ne aveva molti, la Bullock in quantità. C’è poi il caso di Madonna, ricca straricca che ha mollato il regista Guy Ritchie. Segue Jennifer Lopez, che prima ha divorziato dal marito ballerino Chris Jud e poi, in rapida successione da Ojani Noah, di professione cameriere.
Lo studio ha accertato che la goccia che fa traboccare il vaso cade quando la moglie genera almeno il 60 per cento del reddito famigliare. Le coppie in questa situazione hanno il 38 per cento in più di possibilità di sciogliere il loro vincolo. E non ha importanza se la coppia sia ricca o povera: importante è che la donna non guadagni di più.
Il denaro coinvolge anche il problema dell’orgoglio personale, che può essere ferito nell’uno e nell’altra partner. Dice il professor Teachman: ”il marito si aspetta che guadegnerà di più, e la moglie si aspetta che guadagnerà di meno. Quando nessuna delle due cose accade, è probabile che prima o poi il matrimonio si diriga verso gli scogli”.