Spare, l’autobiografia mattone di Harry, non è una bomba ma un cumulo di petardi. ecco i passaggi più emblematici

Letto “Spare-il minore”, l’autobiografia mattone (540 pagine) del principino Harry,  secondogenito di Re Carlo. Un libro venduto come “ bomba “.

In realtà è un cumulo di petardi , dal kitsch allo scabroso, con fuoriuscita di sassolini e lampi (peraltro già visti)
sugli angoli più bui della monarchia britannica. Una americanata. Ecco comunque i passaggi emblematici di questo aspirante best seller tradotto per noi (italiani) da Sara Crimi, vent’anni di esperienza alle spalle. Sara ha lavorato con un team di tre colleghe, due lombarde ed una emiliana.  Tra parentesi: Harry è di fatto un co-autore. Al suo fianco c’era il premio PulitzerJ. R. Moehringer, il gosthwriter che ha portato al successo “Open” di Andreino Agassi, uno dei tennisti più forti di tutti i tempi.

LE CONTRADDIZIONI- Sono parecchie. Due su tutte: considera la sua vita come “The Truman show” eppure contribuisce a mantenerla sotto i riflettori; taglia i ponti con la famiglia reale inglese eppero’ vuole mantenere il titolo di principe e la scorta.

RACCONTO SFACCIATO- Ci sono dettagli morbosi e ricorrenti. Alcuni messi ad arte: come la pipì addosso durante una regata e le sue riflessioni quando era seduto sulla tazza del water ed espletava il dovuto.

MEGHAN- Bisogna aspettare mezzo libro prima di incrociare il suo “amorasso” e l’idillio connesso. Cose già viste e sentite nella intervista rilasciata alla conduttrice televisiva Oprah Winter, “la regina di tutti i media” (così la chiamano negli States) e nel documentario Netflix. Meghan è la sua anima gemella, la sua salvatrice. Vi trova addirittura delle similitudini con la compianta madre Lady Diana. Per la serie “l’amore è cieco”.

IL BIMBO SEPOLTO – Harry riferisce anche dove e come sia stato sepolto il suo bimbo mai nato.
È un passaggio delicato.

LE MISSIONI –  Parla anche delle sue missioni militari in Iran e Afghanistan con dettagli che mescolano Rambo e Top Gun. Gli interminabili viaggi umanitari in Africa  risentono invece   un po’ di Forrest Gump, come quando racconta di aver inseguito  – a piedi nudi, 8 km nella savana – un elefante smarrito.

PAPÀ CARLO – È descritto avaro di abbracci. Massimo una pacca sulla spalla. Francamente un po’ pochino.

CAMILLA MATRIGNA – Sulla regina consorte usa il bazooka.  La descrive come la matrigna delle favole, pericolosa.

WILLIAM IL CATTIVO –  Il fratello  William esce massacrato, per lui epiteti non proprio regali. In testa   un poker di aggettivi pesanti:  invidioso, rancoroso, violento, meschino. Per la serie “fratelli coltelli”.

Published by
Marco Benedetto