. Il “Licenziato” per una vignetta su Benyamin Netanyahu. E’ quanto è capitato a Steve Bell, 72 enne storica matita del quotidiano britannico Guardian.
Bell accusa il giornale progressista britannico di averlo di fatto messo alla porta in base a “un falso” sospetto di “antisemitismo”. Il Guardian nega, sostenendo che in effetti il contratto di Bell sarebbe “scaduto” dopo “40 anni di lavoro” e pubblicazioni assai apprezzate.
La vignetta ritrae il premier israeliano con i guantoni da boxe mentre si disegna una mappa di Gaza sul ventre. Netanyahu intima ai residenti della Striscia intrappolati di andarsene “ora” con una formula che richiama il “fuori i secondi” del pugilato. Il disegno è stato criticato nei giorni scorsi in particolare da esponenti politici del Partito Conservatore. Il partito del premier Sunak, che già in passato aveva sollevato sospetti su alcune vignette di Bell sempre su Israele, evocando presunti accenti antisemiti.
Mentre c’è chi ne ha interpretato le fattezze attribuite a Netanyahu, a iniziare dai lineamenti del naso, come un riferimento subliminale al Mercante di Venezia di William Shakespeare e ai pregiudizi anti ebraici dell’epoca.
Accusa che peraltro il vignettista ha rigettato seccamente come “falsa” e del tutto priva di appigli rispetto al suo soggetto. Osservando che rifarsi in qualsiasi modo al Mercante di Venezia sarebbe stato fuori tema e precisando di essersi ispirato viceversa a una celebre vignetta americana di denuncia della guerra in Vietnam nella quale l’allora presidente, Lyndon Johnson, venne ritratto proprio con i guantoni e la mappa del Paese asiatico disegnata su di lui.
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