Strage Newtown. Obama esorta alla solidarietà con i genitori delle vittime

Il presidente Barack Obama

WASHINGTON, STATI UNITI – Straziante notte di veglia con preghiere, pianti e tante candele accese a Newtown dopo il massacro di venerdi alla Sandy Hook Elementary School nel quale sono morte 26 persone, tra cui 20 bambini.

Con l’arrivo del mattino il presidente Barack Obama si è rivolto agli americani invitandoli a ”stringere al petto i propri figli”, mostrare solidarietà ai genitori delle vittime e impegnandosi ”ad evitare altre tragedie come questa”.

Ma Obama non è andato più in là e non ha fatto alcun cenno a concreti provvedimenti per arginare il dilagare delle armi negli Stati Uniti che a più parti gli vengono sollecitati.

”Questo fine settimana io e Michelle facciamo quello che ogni genitore sta facendo, stare il piu’ possibile vicini ai nostri figli ricordando loro quanto li amiamo”, ha detto Obama nel tradizionale messaggio del sabato trasmesso in Tv e su internet. A Newtown e’ stata una notte di dolore e disperazione. Centinaia di persone hanno gremito la chiesa cattolica Saint Rose of Lima dove 26 candele, una per ogni vittima, sono state poste sull’altare. Intorno solo sguardi attoniti, ancora sotto shock, visi rigati di lacrime, tra loro anche i sopravvissuti, mentre si cerca di dare un significato a quanto accaduto poche ore prima.

Ma una spiegazione non c’e, anche se a quasi 24 ore dal massacro cominciano ad emergere altri dettagli sulla sua dinamica e sull’autore della strage. Adam Lanza, 20 anni, che dopo la strage si e’ tolto la vita, e’ ritenuto responsabile dell’eccidio anche se tuttora manca ancora la conferma ufficiale della polizia. Per ore il principale sospettato e’ stato il fratello, Ryan, 24 anni, in quanto un suo documento e’ stato ritrovato sul cadavere di Adam. In base a quanto scrivono i media americani, prima di recarsi alla scuola in tenuta da combattimento Adam ha ucciso la madre, Nancy Lanza, nella loro abitazione a Newtown. Poi, con tre pistole e un fucile calibro .223calibro a bordo di un’auto si è recato alla scuola.

Ad aprirgli la porta d’ingresso e’ stata la preside, Dawn Hochsprung, 47 anni, che lo ha riconosciuto,(la madre insegnava nella scuola), guardandolo sullo schermo dell’interfono. Tra l’altro, il nuovo sistema a circuito era stato appena installato. Il giovane, che era vestito di nero e aveva anche un giubbotto anti-proiettile, e’ entrato e ha iniziato a sparare mentre era ancora in corridoio. La preside, che era in riunione con la psicologa della scuola, Mary Sherlach, e altri membri dello staff, sono uscite dalla stanza incuranti del pericolo che potevano correre.

La preside, tra l’altro, ha avuto la prontezza di accendere l’altoparlante per diffondere le urla e i pianti dei bambini e dare cosi’ l’allarme, probabilmente salvando altre vite. Poi, insieme alla psicologa, e’ caduta sotto i colpi del killer. La polizia ha confermato che lo sparatore ha aperto il fuoco in due aule della scuola. In tutto, raccontano testimoni, sono esplosi almeno 100 colpi. Lanza, poi, si e’ tolto la vita. Il bilancio, pesantissimo,   26 morti, la cui identita’ sara’ resa nota sabato dalle autorita’ Usa.

E, mentre le indagini proseguono, emergono dettagli anche su Lanza. Secondo alcune fonti, era affetto dalla sindrome di Asperger, una grave forma di autismo che, tra i sintomi, comprende la fobia sociale e una personalita’ schizoide.

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