Successo per la Bohème di Puccini al 60° Macerata Opera Festival
Il Festival prosegue fino all’11 agosto. In cartellone anche Turandot e Norma e una serata dedicata a Morricone e i Carmina Burana.
Tripudio di musica, colori, luci e applausi per la Bohème di Giacomo Puccini andata in scena la sera di sabato 27 luglio all’arena Sferisterio di Macerata.
L’opera, l’ultima nel cartellone del 60esimo Macerata Opera Festival, è tornata dopo nove anni in un’arena gremita. Andrà in replica nelle serate del 2 e dell’11 agosto.
Il programma del 60° Macerata Opera Festival
Oltre alla Bohème, il programma del Macerata Opera Festival, giunto alla sessantesima edizione, prevede la Turandot di Giacomo Puccini, il 3 e il 10 agosto, e la Norma di Vincenzo Bellini il 4 e il 9 agosto.
Una nuova creazione dal titolo “Notte Morricone” ha inoltre debuttato giovedì 1° agosto allo Sferisterio.
Uno spettacolo creato in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, ideato e firmato dal coreografo spagnolo Marcos Morau e con le musiche di Ennio Morricone.
L’8 agosto ci sarà l’appuntamento con i celebri “Carmina burana” di Carl Orff.
La grande cantata scenica di ispirazione medievale è divenuta famosa anche per l’utilizzo di alcuni suoi frammenti nelle pubblicità e nel cinema.
Originale allestimento per la Bohème
La Bohème che il maestro Giacomo Puccini aveva musicato nel 1896 era ambientata a Parigi negli anni Trenta del XIX secolo, durante il periodo della “Rivoluzione di luglio”.
La Bohème che ripropone il Macerata Opera Festival ha invece una collocazione temporale contemporanea, il 1968.
Interessante è l’allestimento scenico che ripercorre il tempo delle contestazioni giovanili del “Maggio Francese”.
Fu allora che Parigi divenne ancora una volta teatro di una vasta rivolta spontanea, di natura sociale, politica e filosofica contro la società tradizionale e il capitalismo.
Si narra delle vite e degli amori di quattro giovani amici e artisti squattrinati che vivono allegramente e spensieratamente, nonostante le ristrettezze economiche.
Questo tipo di allestimento, che aveva debuttato con successo all’Arena nel 2012 con il regista Leo Muscato ottenendo il Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critici Musicali, era stato poi riproposto nel 2015 e in seguito in altre piazze del circuito.
La storia d’amore di Mimì e Rodolfo
Emerge, per la sua drammaticità, la storia d’amore della ricamatrice Mimì e dello scrittore Rodolfo.
I due, insieme ai loro amici artisti, affrontano le difficoltà di una vita povera con spirito di avventura, finché la realtà non finisce per schiacciarli.
Per i suoi personaggi, Puccini creò melodie memorabili e soluzioni orchestrali molto fantasiose. e godibili anche per chi non è esperto di lirica.
Il maestro è stato infatti capace di trasformare vicende semplici e quotidiane in pura poesia, godibile anche da chi non è un esperto di opera lirica.
Inoltre, per rendere tutto ancora più comprensibile, le parole dei protagonisti sono proiettate ai due lati della scena e con sottotitoli in italiano e in inglese.
Applausi scroscianti per tutti gli interpreti
Alla prima della Bohème, che ha sfiorato il tutto esaurito, il pubblico ha omaggiato tutti gli attori con applausi scroscianti per dimostrare il suo gradimento.
La ricamatrice di fiori Mimì è stata interpretata da Mariangela Sicilia, mentre Daniela Cappiello ha dato vita alla civettuola e leggera Musetta
Il poeta Rodolfo è stato impersonato da Valerio Borgioni, il pittore Marcello da Mario Cassi, il musicista Schaunard da Vincenzo Nizzardo e il filosofo Colline da Riccardo Fassi.
Un universo coloratissimo e allegro grazie a numerosi elementi.
Dalle scene di Federica Parolini, che riempie il palco con circa 250 persone alle note dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana.
Le voci del Coro Lirico Marchigiano Bellini e dei Pueri Cantores di Domenichino Zamberletti’.
Per finire con i figuranti e la Banda Salvadei, che celebrano la Vigilia di Natale prevista dall’opera pucciniana con il lancio di palloncini.