Foto in spiaggia, con pugno sul petto e atteggiamento fiero. E’ quella trovata sul telefono di uno dei due 16enni fermati per l’omicidio di Christopher Thomas Luciani, scattata alle 18.21 di domenica, poco dopo il delitto nel parco. Lo smartphone in questione fa parte del materiale sottoposto a sequestro. L’immagine è allegata al decreto di fermo della Procura presso il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila. Nel provvedimento sono presenti anche alcuni fotogrammi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona del parco. Si vede il gruppetto di ragazzi, tra cui la vittima, all’interno dell’area verde, alle ore 16:54. Poi alcuni di loro si spostano verso la vegetazione, dove il 17enne è stato ucciso. Dalla vegetazione usciranno poi alle 17:21.
“Il ragazzo con la felpa bianca e le bermuda blu, poi identificato in Luciani Christopher Thomas – si legge – non si vedrà più uscire”. Le immagini consentono di confermare anche quanto emerso dalle testimonianze dei ragazzi e, cioè, che uno dei presunti assassini si è cambiato tra la vegetazione, prima di ricomparire davanti alle telecamere. “Io sono rimasto attonito e non ho avuto la forza di reagire, quando poi ci siamo ricongiunti al resto del gruppo tutti hanno saputo cosa era successo perché io, giunto per primo, l’ho raccontato. Nonostante l’accaduto siamo andati al mare a fare il bagno”. E’ uno dei passaggi della testimonianza del 16enne che ha lanciato l’allarme dopo l’omicidio di Christopher Thomas Luciani.
Il ragazzo, dopo il bagno al mare, una volta a casa, presumibilmente tre o quattro ore dopo i fatti, ha raccontato tutto ai genitori, facendo scoprire l’accaduto. “Io non ho reagito in alcun modo – ha detto ancora il giovane – Christopher faceva dei versi quasi di morte e loro gli dicevano di stare zitto. Lui era a terra, con una gamba accavallata all’altra, ripiegato per terra, esposto ai colpi sul fianco destro”.
Il Gip del Tribunale dei Minori dell’Aquila ha intanto convalidato il fermo per i due ragazzini indagati ed ha disposto anche la custodia per entrambi in un Istituto per i Minori. I due sedicenni si
sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato.
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