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Tony Effe “via” dal concerto di Capodanno a Roma, la richiesta delle donne di Pd e Azione

Un gruppo di consigliere municipali del centrosinistra e militanti dei circoli Pd di Roma si sta opponendo fermamente alla partecipazione del cantante Tony Effe al concerto di Capodanno organizzato dal Comune. La contestazione riguarda i suoi testi, considerati violenti e misogini, e l’invito a esibirsi sul palco del Circo Massimo insieme a Mahmood e Sara Sattei durante la notte di San Silvestro.

Le proteste

Le militanti dei circoli Pd e le consigliere municipali hanno scritto una lettera al sindaco Roberto Gualtieri, chiedendo che Roma Capitale rinunci a ospitare Tony Effe. Nel documento, sottoscritto da cittadine romane impegnate contro la violenza di genere e a favore della dignità femminile, si esprime una forte indignazione per l’invito rivolto al trapper. La lettera sottolinea che la scelta dell’amministrazione capitolina è in contrasto con gli sforzi per promuovere una cultura di rispetto e parità di genere.

Tony Effe “via” dal concerto di Capodanno a Roma, la richiesta delle donne di Pd e Azione (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Le critiche di Azione

Anche il partito Azione si è unito alle critiche. La consigliera dell’Assemblea Capitolina, Flavia De Gregorio, insieme alle consigliere municipali Claudia Finelli, Livia Pandolfi, Maurizia Cicconi, Marinella Inguscio, Francesca Severi e Beatrice Mattei, ha condannato l’inclusione di Tony Effe nel concerto di Capodanno. Secondo loro, i testi di molte delle sue canzoni promuovono messaggi offensivi verso le donne e alimentano comportamenti violenti, contraddicendo le campagne di sensibilizzazione contro la violenza di genere.

La richiesta di un cambiamento

Le consigliere di Azione hanno chiesto al sindaco Gualtieri di rivedere la sua decisione, evidenziando l’incoerenza tra l’invito a Tony Effe e gli impegni di Roma Capitale nella lotta contro la violenza sulle donne. La critica si concentra sull’inconciliabilità tra l’esibizione di un artista che utilizza linguaggi violenti e le politiche pubbliche volte a promuovere il rispetto delle donne e la parità di genere.

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Francesca Ripoli