Trastevere pub a cielo aperto. Nella zona di Piazza San Cosimato e dintorni, la domenica mattina lo spettacolo è impietoso: bottiglie di vetro abbandonate in strada, cartacce e buste di plastica svolazzanti in terra, mozziconi di sigarette ovunque.
La scalinata di Via Luigi Masi, poco distante da Santa Maria in Trastevere e San Callisto, è un caso emblematico, un luogo usato dai ventenni che sono soliti lì riunirsi soprattutto il weekend quale bancone personale, forse perché risulta meno a vista rispetto ad altri angoli del rione. Un degrado che non è certo una novità dell’ultimo anno, ma dalla scorsa estate la situazione sembra essere peggiorata.
Si beve, si mangia e si lascia tutto per terra. Eppure quello in cui questi giovani sostano è suolo pubblico, non un’area privata, per giunta parte del Patrimonio Unesco, così come tutto il centro storico cittadino. Questo dettaglio evidentemente sfugge alle generazioni di ventenni, che ogni weekend inondano di immondizia i luoghi in cui bivaccano. A poco servono le telecamere di sicurezza: c’è chi usa i vicoli come toilette senza alcun senso di vergogna.
Il giorno dopo, spetta agli operatori dell’Ama rendere di nuovo decorose le strade della movida usa e getta. Chini a raccogliere bottiglie di alcolici una per una. Un compito non scontato, che diventa necessario a fronte della mancanza di senso civico di una generazione che sembra avere perso completamente il rispetto per il decoro urbano. Chi insozza evidentemente considera un onere troppo gravoso arrivare fino al cestino o portarsi via i resti di quanto consumato. Tanto c’è chi pulirà al posto suo.
“Dove sono i vigili urbani? E’ indegno che gruppi di ragazzi sostino tutta la notte in mezzo alla strada e, oltre a disturbare la quiete pubblica, diritto imprescindibile, utilizzino gli spazi pubblici come luoghi privati e come wc personali?”, dice un abitante esasperato. Un giovane operatore della municipalizzata, con un atteggiamento quasi rassegnato e intento a raccogliere i rifiuti abbandonati spesso da suoi coetanei, interrogato sullo spettacolo indecoroso che si trova davanti, commenta diplomaticamente: “Sono tutti indisciplinati“.