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Tumore al pancreas, viste per la prima volta lesioni precancerose con una risonanza

Per la prima volta, grazie a un particolare tipo di risonanza magnetica chiamata risonanza magnetica con tensore di diffusione (DTI), è stato possibile individuare lesioni precancerose e maligne associate al tumore al pancreas, una delle forme di cancro più aggressive e letali. Questo risultato potrebbe aprire nuove prospettive per la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo di una malattia che, spesso, viene scoperta solo in stadi avanzati.

Tumore al prancreas, l’importanza della diagnosi precoce

Il tumore al pancreas è noto per la sua aggressività e subdola asintomaticità. In molti casi, la malattia viene diagnosticata solo quando è già in fase avanzata, riducendo drasticamente le opzioni di trattamento e le possibilità di sopravvivenza. Secondo il National Cancer Institute, la sopravvivenza a cinque anni nei pazienti con diagnosi tardiva è di appena il 3%. Tuttavia, se individuato precocemente, prima che si siano formate metastasi, il tasso di sopravvivenza sale al 44%. Questo dimostra l’importanza cruciale di strumenti diagnostici in grado di rilevare la malattia nelle sue fasi iniziali.

Le difficoltà diagnostiche sono aggravate dal fatto che le lesioni precancerose del pancreas non possono essere rilevate con tecniche standard come la risonanza magnetica convenzionale. Inoltre, i sintomi iniziali, come calo ponderale, dolore addominale, ittero e sintomi assimilabili al diabete, sono spesso confusi con altre patologie, portando a diagnosi tardive.

La rivoluzione della risonanza magnetica con tensore di diffusione (DTI)

Un team di scienziati portoghesi, guidato dai dottori Noam Shemesh e Carlos Bilreiro della Fondazione Champalimaud di Lisbona, ha utilizzato la DTI, una tecnica avanzata di imaging che misura la diffusione delle molecole d’acqua nelle cellule, per analizzare la microstruttura delle lesioni pancreatiche. Originariamente sviluppata per studiare i cambiamenti nella sostanza bianca del cervello, questa tecnica ha dimostrato di poter rilevare alterazioni nelle cellule precancerose del pancreas.

I ricercatori hanno testato la DTI su modelli murini e campioni di tessuti umani, utilizzando scanner di altissima potenza (16,4 Tesla, rispetto ai 3 Tesla degli strumenti clinici). Confrontando le immagini della risonanza con i risultati delle analisi istologiche, hanno scoperto che la tecnica è in grado di distinguere le lesioni precancerose, chiamate neoplasie intraepiteliali pancreatiche (PanIN), dalle cisti benigne.

La rivoluzione della risonanza magnetica con tensore di diffusione (DTI) (blitzquotidiano.it)

I risultati della ricerca e la loro rilevanza clinica

L’applicazione della DTI ha permesso di osservare, per la prima volta, i cambiamenti strutturali tipici delle lesioni precancerose del pancreas. Questo è stato possibile non solo su tessuti prelevati, ma anche in modelli murini vivi, aprendo la strada a possibili applicazioni cliniche. Il dottor Shemesh ha spiegato che, pur non essendo una tecnica nuova, la DTI non era mai stata utilizzata per studiare le lesioni precancerose del pancreas.

Carlos Bilreiro, co-autore dello studio, ha definito questa scoperta una “pietra miliare” nella ricerca sul tumore al pancreas, sottolineando come la tecnica possa migliorare la comprensione dei processi biologici che portano allo sviluppo del cancro. Tuttavia, l’applicazione clinica della DTI richiederà ulteriori studi per adattare la tecnica alla diagnostica medica e per sviluppare protocolli di sorveglianza o intervento sulle lesioni pre-maligne.

Tumore al pancreas: una malattia che richiede nuove strategie

Il tumore al pancreas, responsabile della morte di figure illustri come Gianluca Vialli e Luciano Pavarotti, rappresenta una sfida globale per la medicina. La sua natura subdola e la mancanza di sintomi evidenti nelle fasi iniziali rendono essenziale l’innovazione tecnologica per migliorare la diagnosi e il trattamento. Secondo i dati, la maggior parte delle diagnosi avviene quando la malattia è già metastatica, riducendo drasticamente le opzioni terapeutiche.

Altre scoperte recenti nella lotta contro il tumore al pancreas

Oltre alla DTI, altri progressi scientifici stanno contribuendo alla comprensione e alla lotta contro questa patologia. Un team dell’Università Statale di Milano e del Gruppo Ifom ha identificato quattro molecole in grado di bloccare un meccanismo biologico legato alla progressione del tumore pancreatico. Nel Regno Unito, scienziati della Nottingham Trent University hanno scoperto nuovi fattori che accelerano la malattia, aprendo la strada a terapie mirate.

Sebbene la DTI non sia ancora utilizzabile nella pratica clinica di routine, il suo potenziale è straordinario. La possibilità di identificare lesioni precancerose e intervenire prima che il tumore diventi invasivo potrebbe trasformare radicalmente le prospettive per i pazienti. Come ha evidenziato il dottor Shemesh, “Siamo ancora agli inizi, ma questi risultati dimostrano che è possibile sviluppare strategie diagnostiche migliori per il tumore al pancreas”.

Le prossime fasi della ricerca si concentreranno sull’adattamento della tecnica per l’uso clinico, sulla riduzione dei costi e sull’integrazione della DTI con altri metodi diagnostici per creare un approccio multidisciplinare alla gestione della malattia.

Published by
Claudia Montanari