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Tumori, uno su dieci causato da infezioni: scopri i più pericolosi e come difenderti

Recenti studi hanno confermato che il 13% dei tumori nel mondo è causato da infezioni batteriche e virali. Questo significa che oltre due milioni di casi di cancro ogni anno sono legati a specifici agenti patogeni. Fra questi, quattro principali patogeni sono responsabili della maggior parte dei tumori causati da infezioni: Helicobacter pylori, Papilloma Virus Umano (HPV), Virus dell’Epatite B (HBV) e Virus dell’Epatite C (HCV). Comprendere come questi virus e batteri agiscono può aiutarci a prevenire il cancro e a ridurre i rischi legati a queste infezioni.

Il legame tra infezioni e cancro

Il cancro è il risultato di mutazioni genetiche che trasformano una cellula sana in una cancerosa. Queste mutazioni possono essere causate da fattori ereditari, ambientali o, in più di un caso su dieci, da infezioni virali e batteriche. Secondo il rapporto dell’American Association for Cancer Research (AACR), i virus e i batteri possono alterare il comportamento delle cellule, indebolire il sistema immunitario e causare infiammazioni croniche, tutti fattori che contribuiscono allo sviluppo di tumori maligni.

Le infezioni causate da questi patogeni non solo aumentano il rischio di cancro, ma sono anche responsabili di tumori particolarmente aggressivi, come quelli allo stomaco, al fegato e alla cervice uterina. Fortunatamente, la ricerca medica ha permesso di sviluppare vaccini e trattamenti specifici per alcune di queste infezioni, riducendo in modo significativo l’incidenza dei tumori correlati.

I patogeni responsabili del cancro: i principali batteri e virus

Tra i numerosi patogeni in grado di favorire lo sviluppo del cancro, ce ne sono quattro che contribuiscono alla maggior parte dei casi di tumori legati a infezioni. Questi patogeni, responsabili di più di due milioni di casi ogni anno, sono stati identificati come fattori chiave nello sviluppo di cancro al fegato, allo stomaco e alla cervice uterina.

Helicobacter pylori è un batterio che colpisce il tratto gastrointestinale e provoca infiammazioni croniche allo stomaco. L’infezione da H. pylori è particolarmente pericolosa perché aumenta il rischio di sviluppare tumori allo stomaco e il linfoma non-Hodgkin. Ogni anno, sono circa 810.000 i casi di tumore attribuibili a questo batterio.

Il Papilloma Virus Umano (HPV) è un virus trasmesso per via sessuale, responsabile di circa 690.000 casi di cancro all’anno. L’HPV è la principale causa del cancro alla cervice uterina, ma può provocare anche tumori orali, genitali e anali. Il rischio maggiore deriva da alcuni ceppi ad alto rischio di questo virus, in particolare HPV 16 e HPV 18, noti per il loro ruolo oncogeno.

Il Virus dell’Epatite B (HBV) e C (HCV) sono due patogeni che colpiscono il fegato e possono causare carcinoma epatocellulare, una forma particolarmente aggressiva di tumore al fegato. L’infezione cronica da HBV è responsabile di circa 360.000 casi di tumore all’anno, mentre l’infezione da HCV contribuisce con circa 156.000 casi. Entrambi i virus agiscono in maniera simile, causando un’infiammazione cronica che, nel tempo, può portare a cirrosi epatica e successivamente a tumore.

Oltre a questi quattro patogeni principali, esistono altri agenti infettivi che contribuiscono all’insorgenza del cancro. Il Virus di Epstein-Barr (EBV) è correlato a diversi tipi di linfoma, mentre il Virus dell’herpes di tipo 8 (HHV-8) è responsabile del sarcoma di Kaposi, un tumore dei tessuti molli. In alcuni paesi, l’infezione da Clonorchis sinensis e Opisthorchis viverrini, parassiti che colpiscono il sistema biliare, aumenta il rischio di sviluppare colangiocarcinoma, un raro ma letale tumore delle vie biliari.

laboratorio di ricerca
I patogeni responsabili del cancro: i principali batteri e virus (blitzquotidiano.it)

Come prevenire le infezioni e ridurre il rischio di cancro

La buona notizia è che molte delle infezioni responsabili del cancro sono prevenibili o curabili. La prevenzione passa attraverso una combinazione di comportamenti igienici corretti, vaccinazioni, trattamenti farmacologici e screening regolari. Ecco come possiamo proteggerci dai principali patogeni che aumentano il rischio di tumore.

L’infezione da Helicobacter pylori può essere trattata con una combinazione di antibiotici e farmaci che riducono l’acidità dello stomaco. La terapia standard prevede l’uso di amoxicillina e claritromicina insieme a un inibitore della pompa protonica, come l’omeprazolo. Diagnosticare e trattare tempestivamente l’infezione è fondamentale per prevenire l’evoluzione dell’infiammazione in tumore gastrico.

Per prevenire l’infezione da Virus dell’Epatite B (HBV), è disponibile un vaccino altamente efficace che viene somministrato fin dai primi mesi di vita. In Italia, la vaccinazione contro l’HBV è obbligatoria dal 1991. Per chi non è vaccinato e contrae l’infezione, esistono farmaci antivirali che, sebbene non eliminino completamente il virus, possono rallentare la progressione della malattia e ridurre il rischio di carcinoma epatico.

Anche per il Virus dell’Epatite C (HCV) esistono trattamenti antivirali, come i farmaci ad azione diretta (DAA), che sono in grado di eliminare il virus in gran parte dei casi. Questi farmaci rappresentano una svolta nella prevenzione del carcinoma epatocellulare, riducendo il rischio di sviluppare complicazioni legate all’infezione cronica.

Il Papilloma Virus Umano (HPV) può essere prevenuto tramite la vaccinazione. Il vaccino Gardasil 9, disponibile anche in Italia, offre una protezione contro nove ceppi di HPV, inclusi quelli a più alto rischio oncogeno. La vaccinazione è raccomandata per ragazzi e ragazze a partire dagli 11 anni e viene offerta gratuitamente. Anche se non esiste una cura per l’infezione, lo screening regolare tramite Pap-test o HPV-test può rilevare precocemente anomalie cellulari nella cervice uterina, permettendo di intervenire prima che si sviluppi un tumore.

Oltre ai vaccini e alle cure, un ruolo fondamentale nella prevenzione è svolto dall’adozione di comportamenti sicuri. Evitare il fumo, ridurre il consumo di alcol, seguire una dieta sana e proteggersi dalle infezioni sessualmente trasmissibili con l’uso del preservativo sono tutte misure che possono aiutare a ridurre il rischio di infezioni cancerogene.

Il ruolo della diagnosi precoce e dei controlli periodici

Oltre a trattamenti e vaccini, un altro aspetto cruciale nella lotta contro i tumori legati alle infezioni è la diagnosi precoce. Gli screening permettono di rilevare alterazioni cellulari o segni di infezione prima che evolvano in cancro, aumentando significativamente le possibilità di cura.

Nel caso dell’HPV, lo screening tramite Pap-test e HPV-test è raccomandato per tutte le donne sessualmente attive. Questi test permettono di identificare anomalie cellulari nella cervice prima che diventino cancerose. Tuttavia, per gli uomini non esiste ancora un test di screening per rilevare l’infezione da HPV, il che rende ancora più importante la prevenzione tramite la vaccinazione.

Anche per le infezioni da H. pylori e virus dell’epatite, gli screening periodici possono fare la differenza. Nel caso dell’H. pylori, un test del respiro o un esame del sangue possono confermare la presenza del batterio, permettendo di intervenire con la terapia antibiotica prima che l’infezione progredisca in tumore. Per le infezioni da HBV e HCV, gli esami del sangue possono rilevare la presenza del virus e monitorare la salute del fegato, prevenendo danni irreversibili.

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