Un orso polare ha raggiunto accidentalmente l’Islanda dopo aver probabilmente nuotato per centinaia di chilometri, trasportato su una lastra di ghiaccio o un iceberg dalla Groenlandia. Questo giovedì, l’animale è stato abbattuto dalle autorità locali, ripetendo il tragico epilogo del 2016, quando un altro orso venne ucciso per motivi di sicurezza. Secondo la polizia, l’orso rappresentava una minaccia per un’anziana signora che viveva nei pressi del luogo dove era stato avvistato l’animale, nella punta nord-occidentale del Paese. La decisione di uccidere l’orso è stata presa in consultazione con l’Agenzia nazionale per l’ambiente, che ha rifiutato di trasferirlo, considerando troppo elevato il rischio di un attacco. L’animale, pesante tra i 150 e i 200 kg, verrà ora studiato per verificarne le condizioni fisiche e raccogliere informazioni sulla sua salute e dieta.
Il cambiamento climatico sta drasticamente riducendo l’habitat naturale degli orsi polari, costringendoli a percorrere distanze maggiori alla ricerca di cibo. Con lo scioglimento dei ghiacci, che si verifica più velocemente di quanto previsto, gli orsi polari devono affrontare sfide crescenti per cacciare le loro prede principali, come foche e trichechi, anch’essi legati alla presenza del ghiaccio marino. Questo sforzo aumenta il rischio di declino delle loro condizioni fisiche, riducendo il tasso di sopravvivenza dei cuccioli e minacciando l’intera popolazione. Secondo l’IUCN, l’orso polare è classificato come vulnerabile all’estinzione, con una continua diminuzione delle popolazioni. Studi recenti indicano che il ghiaccio estivo del bacino polare potrebbe sparire entro un decennio, accelerando ulteriormente la crisi.
L’uccisione dell’orso in Islanda evidenzia le difficoltà di convivenza tra l’uomo e i grandi predatori, in particolare in regioni dove l’orso polare non è un abitante abituale. Sebbene gli orsi siano una specie protetta a livello internazionale, le leggi locali consentono l’abbattimento se l’animale rappresenta una minaccia per l’uomo o il bestiame. Questo episodio sottolinea come la coesistenza con i grandi carnivori rimanga una sfida globale, aggravata dalla progressiva riduzione degli habitat naturali. Mentre il cambiamento climatico continua a modificare gli ecosistemi, i conflitti tra esseri umani e fauna selvatica sono destinati ad aumentare, a meno che non vengano trovate soluzioni sostenibili per proteggere queste specie vulnerabili e garantire la sicurezza delle comunità locali.
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