Università, Almalaurea: aumenta la qualità dei laureati

ROMA – I laureati italiani (2010) si confermano ''migliori di quelli pre-riforma'' e hanno caratteristiche simili al 2009: i risultati raggiunti con la riforma (piu' laureati in corso, piu' giovani, piu' stage, ma anche molti che proseguono gli studi) si vanno consolidando. Il tutto, pero', con notevoli differenze tra aree disciplinari. Inoltre, cambia la rotta dei laureati-migranti per motivi di studio e lavoro (che sono in aumento): non piu' solo da Sud a Nord, ma da Nord a oltre le Alpi. Contemporaneamente crescono, per le difficolta' economiche, i laureati che studiano sotto casa. E' quanto emerge dal 13/mo Profilo dei laureati italiani presentato oggi da Almalaurea all'universita' di Alghero. – IL PROFILO: ha coinvolto 191.358 usciti dalle universita' nel 2010 (110.257 con laurea di primo livello, 53.180 con laurea specialistica/magistrale e 15.291 con laurea a ciclo unico) in uno dei 56 Atenei aderenti da almeno un anno ad AlmaLaurea. – CALO IMMATRICOLAZIONI: negli ultimi 7 anni e' stato del 13%. Molti i fattori: calo demografico, diminuzione immatricolati in età più adulta, minor passaggio dalla scuola secondaria superiore all'università (dal 74,5% al 65,7% del 2009), il ridotto interesse dei giovani diciannovenni per gli studi universitari (solo il 31% di loro vi si iscrive), la crescente difficoltà di tante famiglie a sopportare i costi. – AUMENTANO LAUREE PIU' CHE I LAUREATI: passate dai 172mila del 2001 ai 293mila del 2009. Il ritardo dell'Italia nel contesto internazionale emerge purtroppo in tutta la sua ampiezza: fra i giovani italiani di età 25-34 i laureati costituivano (2008) il 20% contro la media dei paesi Oecd di 35 (24% in Germania, 38 nel Regno Unito, 41 in Francia, il 42 Usa, il 55 in Giappone). – VALUTAZIONE UNIVERSITA': occorre considerare il valore aggiunto. A parita' di condizioni di partenza, come il singolo Ateneo o la singola Facolta' riescono a far crescere lo studente? In merito i ricercatori AlmaLaurea, guidati da Francesco Ferrante stanno conducendo una indagine sperimentale sulle facolta' di Ingegneria per dimostrare che la graduatoria per facolta' per numero di studenti in corso cambia a seconda se si considerano o meno le condizioni di partenza degli studenti che in quelle Facolta' si iscrivono. ''Cosi' come un'impresa e' interessata al valore aggiunto per addetto piu' che al fatturato – spiega Ferrante, economista a Cassino – anche il policy maker dovrebbe essere interessato a destinare risorse pubbliche in funzione della produttivita' delle universita' piuttosto che in base agli esiti in uscita dei laureati''. – CRISI: Si accentua la tendenza a studiare sotto casa. A frenare questo tipo di mobilità territoriale concorrono anche i costi, spesso insostenibili per le famiglie. Nel 2010 oltre la metà dei laureati ha conseguito il titolo in una sede universitaria operante nella propria provincia di residenza. – CERVELLI ALL'ESTERO: Aumentano i laureati che, rispetto ai fratelli maggiori del 2004, decidono di varcare le Alpi ed anche l'Oceano anche per la preoccupazione di avere difficoltà a trovare un'adeguata collocazione lavorativa in patria. – STUDENTI STRANIERI: Più che raddoppiata la presenza di giovani laureati provenienti da altri paesi (poco meno di 7mila). – MIGLIORA LA RIUSCITA NEGLI STUDI: I laureati pre-riforma del 2004 conseguivano il titolo a 27,8 anni contro i 26,9 anni relativi al complesso dei laureati 2010. Un valore che migliora al netto del ritardo all'immatricolazione: per il complesso dei laureati, l'età alla laurea passa da 26,9 a 24,9 anni. – I PIë GIOVANI a concludere gli studi risultano i laureati dei percorsi linguistico (24,6 anni), geo-biologico ed ingegneristico (entrambi a 24,7 anni) mentre l'età più elevata si riscontra fra i laureati dei gruppi insegnamento (28,5 anni) e giuridico (29,2). – CONCLUDONO NEI TRE ANNI PREVISTI: il 67% dei laureati delle professioni sanitarie e il 39% del chimico-farmaceutico ed economico-statistico. All'estremo opposto, restare in corso riesce possibile soltanto a 14 laureati su cento del gruppo giuridico e a 28 su cento di quello agrario. – GLI STUDI ALL'ESTERO: con i programmi Erasmus ha riguardato 22 neodottori su cento nel gruppo linguistico, 6,8 su cento nel gruppo politico-sociale, ma pochissimi (fra 1,3 e 1,8%) fra i laureati dei gruppi chimico-farmaceutico, medico-professioni sanitarie e insegnamento. – LE ESPERIENZE DI STAGE E TIROCINIO entrano nel bagaglio formativo del 92% dei neodottori in agraria, 87 laureati del gruppo insegnamento, 85 di quello psicologico e delle professioni sanitarie, ma anche 48 laureati su cento del gruppo economico-statistico e perfino 31 neodottori su cento nelle materie giuridiche. – LAUREATE, BRAVE MA POCO VALORIZZATE NEL MERCATO LAVORO: Le donne, che dal 1991 hanno superato i loro colleghi uomini a numero di immatricolazioni, sono ulteriormente aumentate e nel 2010 rappresentano oltre il 60% dei laureati. ''L'analisi attenta della qualità e della valutazione che del sistema universitario ci restituiscono i principali protagonisti – ha detto Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea – rappresenta pur sempre la base indispensabile per ogni seria verifica e per ogni sforzo progettuale proiettato nel futuro''.

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