Usa. Approvate leggi per entrare armati in bar e ristoranti

Si dice che negli Stati Uniti comprare un’arma è troppo facile, il che è vero, ma ora la situazione sta andando di male in peggio. Nel Tennessee, in Arizona, nella Georgia e in Virginia sono state approvate leggi che consentono, a chi ha il porto d’armi, di entrare in bar e ristoranti che servono alcol con la loro pistola carica.

Il New York Times fa l’esempio di Adam Ringerberg, un consulente tecnologico di Nashville, Tennessee, che durante la happy hour nel gigantesco honky-tonk Past Perfect (nulla a che vedere con i nostri bar dove si beve un caffè e si va via, gli honky-tonk sono grandi locali con musica live dove si balla, presenti soprattutto nel sud) ha fatto il suo ingresso con una calibro 9 ben vista allacciata alla cintura dei pantaloni.

”Se qualcuno mi punta una pisola in faccia – dice Ringenberg  – ”non posso certo appellarmi alla sua pietà per restare vivo, e voglio almeno provare a difendermi”. Ringerberg, 30 anni, quando lascia l’ufficio non si separa mai dalla sua arma.

I sostenitori dell”’armatevi liberamente” sono molto soddisfatti della nuova legge statale, ma molti clienti, camerieri, e proprietari di locali sono allibiti dalla decisione. Art Andersen, 44, borbotta mentre sorseggia una birra da Sam’s Sports Abar and Grill: ”Non mi piace. Significa andare in cerca di guai perchè ti dà il diritto comportarti come Wyatt Earp”, un leggendario, occasionale sceriffo famoso soprattutto perchè prese parte alla sfida dell’ O.K. Corrall.

Le decisioni prese nei quattro stati hanno rinfocolato la questione delle armi in almeno 20 stati, tra cui New York, New Jersey e Massacusetts, dove in mancanza di leggi che riguardano la questione, coloro che hanno un porto d’armi possono liberamente entrare in locali che servono alcol e nessuno si scandalizza.

Le leggi approvate dai quattro stati hanno inoltre dato  forza a tutti quelli nell’Unione che non vorrebbero restrizione alcuna per il porto d’armi. Allo scopo, già 250 iniziative legali sono state avviate in varie parti del Paese per ottenere l’eliminazioni di leggi ritenute troppo severe.

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