WASHINGTON, STATI UNITI – Importante vittoria per gli indiani d’America: il governo di Washington dovra’ versare milioni di dollari dovuti, ma mai consegnati, ad una serie di tribu’, in particolare quella dei Navajo, negli Stati Uniti sud-occidentali.
Con una storica sentenza, la Corte Suprema Usa ha infatti dato ragione ai ‘native americans’ che chiedevano il rimborso di milioni di dollari anticipati proprio per conto del governo.
Si tratta di denaro speso direttamente dalle tribu’ per programmi federali in atto nelle riserve, quali inziative di protezione ambientale, di assistenza all’agricoltura e persino l’impiego di polizia: il governo statunitense – sostenevano gli indiani – aveva garantito la piena copertura di questi servizi, pur lasciandone l’organizzazione diretta alle tribu’. Ma nella realta’ solo parte delle spese erano state rimborsate.
Secondo il calcolo dei giudici della Corte Suprema – che hanno votato 5 a 4 a favore del ricorso dei Navajo – “tra il 1994 ed 2001 i rimborsi governativi hanno coperto tra il 77 ed il 90% delle spese sostenute”. Ma il resto ammonta a milioni di dollari. Felici i Navajo che considerano la decisione della Corte un importante passo verso “il pari trattamento” degli indiani.
“Sono contento che la Corte Suprema abbia difeso la nostra causa – ha affermato Rodger Martinez, presidente dell’insediamento Navajo del New Mexico – anche se non e’ stato piacevole dover ricorrere cosi’ in alto. Ma la realta’ e’ che il governo ci deve dare cio’ che ci spetta, come avrebbe fatto con chiunque altro'”.
”La sentenza ha un valore straordinario perchè è molto raro che la Suprema Corte prenda le parti degli indiani”, ha ammesso l’avvocato Jonathan Cohn, che ha rappresentato le tribu’. Ma il parere della maggioranza dei giudici scritto da Sonya Sotomayor e’ chiaro: “In coerenza con il principio per cui il governo puo’ delegare l’espletamento di servizi ad altri, lo stesso governo deve pagare il costo pieno di ogni servizio sostenuto dalle tribu'”.