Usa. Miliardario: donne distratte dai figli, mai grandi trader o investitori

Il miliardario Paul Tudor

NEW YORK, STATI UNITI – Le donne si distraggono quando hanno un figlio, soprattutto durante l’allattamento, e quindi non saranno mai grandi trader o investitori. E’ bufera sul tycoon di hedge fund e filantropo Paul Tudor: i suoi commenti sulle donne e sul fatto che i figli ne uccidono la carriera come trader o investitori, hanno scatenato una pioggia di critiche tanto che e’ stato costretto lui stesso a fare marcia indietro, chiarire e chiedere scusa per le parole offensive.

Un mese fa, intervenendo a un convegno all’universita’ della Virginia, Tudor aveva detto che le donne sono ”molto capaci” ma si distraggono quando hanno un figlio: ”non vedremo mai nessuna grande donna investitore o trader. Punto. Fine della storia”. Tudor si era spinto anche oltre: i figli, aveva aggiunto, uccidono la carriera delle donne, in particolare durante l’allattamento. Una carriera come manager di hedge fund – aveva rincarato la dose – la devono considerare le donne che vogliono sposarsi ma non aver figli.

Il video del convegno e’ stato diffuso solo ora, e le polemiche non si sono fatte attendere, soprattutto alla luce dell’ampio dibattito sui ruoli manageriali del gentil sesso apertosi con il libro del direttore operativo di Facebook, Sheryl Sandberg. Piu’ caute nei confronti di Tudor le donne della finanza, alcune delle quali si limitano a definirsi ”deluse” dai commenti. L’ondata di polemiche ha spinto Tudor a presentare pubblicamente le proprie scuse: ”Ho trascorso la maggior parte della mia vita da adulto a combattere per le pari opportunita’. I miei commenti hanno offeso e chiedo scusa”.

Le discriminazioni e i diritti sociali creano grane anche a Exxon, attaccato dal New York Times per la mancanza di sostegno ai diritti degli omosessuali: l’assemblea degli azionisti del colosso energetico sara’ chiamata la prossima settimana, per il 14mo anno consecutivo, a esprimersi sull’introduzione per iscritto di politiche non discriminanti per gay e lesbiche sul lavoro. Un’iniziativa bocciata ogni anno dal 1999.

Secondo Human Rights Campaign, l’88% delle aziende della classifica Fortune 500 hanno adottato per iscritto politiche che proibiscono la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale, cosi’ come lo hanno fatto molte delle rivali di Exxon. Ma il colosso dell’energia non si e’ finora ‘piegato’ e va avanti – afferma il New York Times – nella sua ”implacabile opposizione a inserire” norme in questo senso. Exxon di difende dalle critiche: ”il consiglio di amministrazione ritiene che non sia necessario” una precisazione perche’ l’azienda ”gia’ proibisce ogni forma di discriminazione”.

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