Usa/ Raddoppia il numero di non religiosi: dal 1990, dall’8 al 15%

Pubblicato il 5 Aprile 2009 - 10:53| Aggiornato il 12 Maggio 2009 OLTRE 6 MESI FA

Quando, R. Albert Mohler, presidente del Southern Baptist Theological Seminary, una delle più grandi confessioni protestanti del mondo, ha letto gli ultimi dati dell’American Religious Indentification Survey, quasi non credeva ai propri occhi.

Il numero degli americani che dicono di non essere religiosi è quasi raddoppiato dal 1990, con un aumento dall’8 al 15 per cento.

Per quanto riguarda gli americani che si dichiarano cristiani, il loro numero è sceso del 10 per cento, dall’86 per cento del 1990 al 76 per cento attuale.

Al contempo, il numero di chi si dichiara ateo è crescuto di quattro volte dal 1990 al 2009, da 1 milione a 3,6 milioni.

Un’altra inchiesta realizzata dal settimanale Newsweek ha accertato, d’altra arte, che il numero di americani che considera gli Stati Uniti ”una nazione cristiana” è passato dal 62 per cento nel periodo della presidenza di George Bush al 69 percento attuale.

Però due terzi degli intervistati ritengono che la religione ”stia perdendo influenza” nella societa’ americana, mentre solo il 19 per cento ritiene che la stia aumentando.

Infine, la percentuale di americani secondo cui la religione ”è la risposta alla maggioranza dei problemi attuali’ è scesa al il livello record del 48 per cento. Durante le presidenze di Bush e di Bill Clinton, per contro, tale percentuale non è mai scesa sotto il 58 per cento.