Usa, Texas. Abolita ”ultima cena” per detenuti prima di esecuzione

Il braccio della morte in una prigione texana

AUSTIN, STATI UNITI – Le autorità carcerarie del Texas hanno deciso di abolire la tradizionale ”ultima cena” richiesta dai detenuti nel braccio della morte che stanno per essere giustiziati. L’iniziativa è stata presa dopo che un prigioniero, Lawrence Brewer, ha ordinato una enorme quantità di cibo rifiutandosi poi di mangiarlo perchè ha detto di non avere fame.

Brewer è stato poi giustiziato per il raccapricciante assassinio di un afroamericano, James Byrd, che ha incatenato per i piedi al suo furgone e poi trascinato, maciullandolo, per 5 km su una strada asfaltata dissestata.

L’abolizione della tradizionale ultima cena è stata decisa anche in seguito ad una protesta in proposito presentata del senatore democratico texano John Whitmire, che ha definito la consuetudine ”un privilegio inappropriato”.  Se le autorità carcerrarie non avessero abolito l’ultima cena, il senatore aveva minacciato di presentare al parlamento statale una apposita legge.

”Quando è troppo è troppo”, ha dichiarato il senatore, ”perchè è estremamente inappropriato concedere un simile privilegio ad un condannato a morte. Un privilegio che l’assassino non ha fornito alla sua o alle sue vittime”. Brad Livingston, direttore del Dipartimento Texano per la Giustizia Criminale non se l’è fatto ripetere due volte, e poche ore dopo l’intervento del senatore ha disposto l’abolizione dell’ultima cena in tutte le prigioni texane. Ha aggiunto che d’ora in avanti i detenuti nel braccio nella morte alla vigilia della loro esecuzione ”riceveranno la stessa cena riservata agli altri prigionieri”.

A poche ore dalla sua esecuzione Brewer aveva ordinato due porzioni di pollo fritto, un enorme hamburger con pancetta, tre fajita messicane (bistecche guarnite e adagiate su frittelle fritte), una doppia pizza, mezzo litro di gelato e un dolce con crema, cioccolata e marmellata di noccioline.

 

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