Usa. Vescovi cattolici contro nuova legge Casa Bianca su violenza alle donne

NEW YORK, STATI UNITI – Vescovi cattolici contro la Casa Bianca per la nuova legge sulla violenza contro le donne: gli alti prelati, tra questi William Lori di Baltimora, Jose Gomez di Los Angeles e Salvatore Cordileone di San Francisco, hanno contestato la clausola che per la prima volta estende protezione legale anche alle donne lesbiche, trans o bisessuali.

La presa di posizione e’ stata decisa mentre i loro colleghi cardinali sono a Roma per il Conclave. Gli alti prelati temono che la nuova formulazione possa sovvertire il punto di vista tradizionale sul matrimonio e compromettere la liberta’ religiosa di gruppi che aiutano le vittime del traffico delle persone.

Per la prima volta da quando le norme contro la violenza sulle donne sono diventate legge nel 1994 il testo del provvedimento e’ stato emendato per includere sotto il suo ombrello le vittime omosessuali.

Ai vescovi non e’ piaciuta neanche l’assenza di una protezione dell’obiezione di coscienza per i gruppi religiosi che aiutano le vittime del traffico delle persone, un emendamento chiesto dall’amministrazione Obama nel 2011 per ritirare fondi alle organizzazioni cattoliche che aiutano le vittime, molte delle quali costrette a vendersi come prostitute. L’amministrazione aveva girato fondi ad altri gruppi che, secondo il ministero della Salute, potevano offrire alle donne una piu’ vasta gamma di servizi e consulenze anche in materia di contraccezione e aborto.

Ma e’ stata soprattutto la ‘clausola lesbica’ che ha messo in allarme i vescovi a pochi giorni dall’inizio del dibattito alla Corte Suprema sulle nozze gay: ”Oggi e’ il giorno dei sopravvissuti alla violenza, di chi non deve piu’ vivere con la paura di uscire di notte”, aveva detto il presidente Barack Obama promulgando la legge alla vigilia della festa internazionale della donna: ”O di subire abusi in casa propria, senza distinzioni, da qualunque Paese tu venga, chiunque tu ami”.

Questo linguaggio ha turbato i vescovi che guidano le commissioni chiave dell’episcopato cattolico negli Usa su matrimonio, laici, giovani e liberta’ religiosa: ”Sono due classificazioni, ”orientamento sessuale” e ‘identita’ di genere’, non necessarie per stabilire la giusta protezione per tutte le persone. Sono pero’ definizioni che mettono in discussione il significato e l’importanza della differenza sessuale”, hanno scritto i vescovi nella lettera distribuita dalla Conferenza Episcopale americana.

In particolare, secondo gli alti prelati, ”la nuova formulazione sfrutta ingiustamente questi termini per ridefinire la nozione di matrimonio, mentre il matrimonio e l’unica istituzione che unisce un uomo e una donna tra loro e con i figli nati da quell’unione”.

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