Venerdì 17 e anno bisestile, da cosa nasce la superstizione? Venerdì 17 e anno bisestile, da cosa nasce la superstizione?

Venerdì 17 e anno bisestile, da cosa nasce la superstizione?

Per chi è superstizioso, domani, venerdì 17 aprile, è un giorno davvero particolare visto che capita, per di più, in un anno bisestile.

“Anno bisesto, anno funesto”, recita un antico adagio. Il 2020 sembra già essere andato oltre il normale con questa pandemia da Coronavirus che sta mettendo in gravi difficoltà l’intero pianeta.

Domani però chi è superstizioso ha un altro aspetto da considerare: all’anno bisestile e alla pandemia si aggiunge infatti il fatidico venerdì 17 (o eptacaidecafobia).

Pare che la paura per l’anno bisestile risalga ai romani: il giorno in più si aggiungeva al mese di febbraio, tradizionalmente dedicato ai defunti. 

All’origine infatti c’è l’atmosfera sinistra che circondava il venerdì, nella tradizione cristiana giorno della morte di Gesù Cristo.

A questo si è unita la pessima considerazione del numero 17. Per Pitagora e i suoi seguaci infatti il numero 17 si trovava tra due numeri perfetti, il 16 e il 18, che rispecchiavano l’armonia del quadrilateri 4×4 e 3×6.

Nella Bibbia il diluvio universale aveva inizio il 17 del secondo mese dell’anno. Aggiungiamo a questo la confusione sorta nel Medio Evo, quando la scritta VIXI (ho vissuto) incisa sulle tombe dell’antica Roma, venne letta erroneamente come il numero 17 (in latino XVII).

Inoltre, nel XV secolo tale Michele Savonarola, medico e scienziato, scrisse un trattato in cui spiegava che gli anni bisestili sono portatori di epidemie e non fanno bene al bestiame. (fonte WIKIPEDIA)

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